Alberghi, protesta Cgil: "Nuovi licenziamenti per cessazione d'attività"
Ancora licenziamenti nel turismo alberghiero a Firenze e ancora per cessazione di attività. Si tratta dei 7 addetti della Concerto Fine Italian Hotels, che fino al 31 dicembre scorso hanno gestito servizi di varia natura (amministrativa, commerciale, information tecnology, manutenzione, ecc) per gli Hotel Londra e La Vedetta di Firenze, The Hub di Milano e Il Negresco di Forte dei Marmi.
Tutte strutture, Concerto compresa, facenti capo all'imprenditore Aldo Grassi, autore in questi giorni di una clamorosa mega dismissione. Come é noto infatti l'Hotel Londra é stato acquisito alla fine dell'anno dal fondo patrimoniale francese Eurazeo Patrimoine, Villa La Vedetta Hotel ha sostanzialmente cessato la sua attività con l'inizio della pandemia, mentre l'Hotel Il Negresco e il The Hub Hotel Milano sarebbero in vendita. Da qui, evidentemente, la “inutilità sopravvenuta” delle prestazioni lavorative dei 7 lavoratori di Concerto.
Questa della cessazione di attività é effettivamente la modalità con la quale in questi tempi di covid ci si libera del personale in esubero. Del resto se sono ormai 440.000 in Italia i posti di lavoro persi in questa crisi, molti di questi, specie nel turismo alberghiero, derivano da una certa disinvoltura nell'applicazione della norma che ha previsto questa possibilità. Ecco perché, proprio mentre in queste ore si discute di proroga del divieto di licenziamento (regola), occorrerebbe anche discutere di rivedere in modo più restrittivo questa norma (eccezione).
Ma quello che fa più specie rilevare del “caso Concerto” é che i 7 lavoratori licenziati a distanza di 1 mese e mezzo vantano ancora crediti retributivi e contributivi nonché la liquidazione ed il mancato preavviso. Evidentemente le somme messe a bilancio da parte del gruppo Grassi per le vendite effettuate e quelle da effettuare non sono così capienti per pagare i lavoratori.
Ne prendiamo atto, così come alla vigilia di Natale, al tavolo di crisi della città metropolitana di Firenze, abbiamo preso atto di quel che é accaduto ai 15 lavoratori di Villa La Vedetta che sotto i loro occhi, per effetto di un approccio di tracotanza e del gestore e della proprietà dell'immobile, hanno visto svanire (nel nulla?) una soluzione che nell'interesse generale sembrava ormai alla portata.
Evidentemente siamo di fronte a pezzi di un medesimo mosaico il cui "lavoro" non é ancora stato ultimato. Noi restiamo vigili e siamo in campo, chiediamo alle istituzioni di fare altrettanto. Non si tratta solo di presidiare il rispetto dei diritti individuali e collettivi dei lavoratori, vi é l'assoluta necessità di ripristinare uno straccio di bene comune che non può non partire dalla pretesa di comportamenti eticamente e socialmente responsabili nei confronti di un territorio che non può più essere considerato solo in termini estrattivi. Responsabilità sociale d'impresa cercasi.
Maurizio Magi (Filcams Cgil Firenze)