Sara D’Ambrosio si ricandida a sindaco: "Altopascio è rinata"
Segui le tue passioni. La soddisfazione dei piccoli traguardi ti darà la forza di andare avanti e la motivazione per continuare a lavorare duramente e sviluppare nuove competenze. E sarai estremamente soddisfatto perché starai facendo il lavoro che ami. Si potrebbe riassumere così, con una delle frasi più famose pronunciate da Steve Jobs, il motivo per cui Sara D’Ambrosio ha deciso di candidarsi nuovamente per guidare Altopascio.
“Siamo nei giorni di San Valentino e non potevo scegliere data diversa per rinnovare la promessa d’amore che ho fatto quasi cinque anni fa alla mia comunità: esserci per tutti, sempre; progettare e realizzare gli interventi che possano garantire una reale rinascita per Altopascio; rendere Altopascio un luogo bello da vivere e da frequentare, un luogo che vuole più bene a se stesso. Il nostro paese ha tirato fuori la testa e oggi è riconosciuto come interlocutore credibile, viene preso a modello per le buone pratiche e ci siamo tolti di dosso quel bollino nero che avevamo sempre in passato. Con questo scatto d’orgoglio abbiamo iniziato a scrivere un’altra storia, ora c’è da completare il lavoro avviato. La rinascita è il filo-conduttore che ha guidato i primi cinque anni di amministrazione. La crescita è la linfa che attraverserà il nostro programma per i prossimi cinque anni”.
“Chi amministra - continua - ha la possibilità di creare unità, gettare le basi per dare nuovo slancio e nuove possibilità ai propri cittadini, superare i contrasti e far crescere la comunità. Questo è quello che abbiamo fatto e che continueremo a fare: questa casa, la mia amministrazione, è una casa che vuole accogliere tutti. Sono fiera di aver guidato Altopascio in questi cinque anni e sono soddisfatta di come lo abbiamo fatto. Tutto perfetto? Tutto già fatto? Certo che no, c’è ancora tanto da fare: per esempio, tra le cose che sono mancate e che invece sono già programmate per il futuro c’è quella di portare il corpo della Polizia Municipale a un numero congruo di personale, con nuove assunzioni”.
“Ci sono le opinioni e ci sono i fatti. E per noi parlano i fatti. È un fatto l’investimento sostanziale sul welfare, dalla scuola al sociale, dai giovani agli anziani, per migliorare la qualità della vita delle persone. È un fatto la trasformazione urbanistica avviata, la valorizzazione del territorio (asfaltature, illuminazione, sicurezza stradale, condotte idriche, parchi) dal centro alle frazioni, comprese le località di confine, la capacità di attrarre nuove realtà produttive e di sostenere quelle esistenti, l’attenzione massiccia per l’ambiente. È un fatto la quantità di risorse che abbiamo ottenuto per lo sviluppo del territorio, in parte già tradotte in opere pubbliche visibili a tutti, in altri casi in corso di esecuzione, in altri ancora da portare a compimento e penso alla scuola di Badia Pozzeveri (il ricorso al Tar ha allungato i tempi, ma siamo pronti per l’affidamento dei lavori), al nuovo palazzetto dello sport da 3 milioni di euro (procederemo con progetto esecutivo e pubblicazione della gara), alla nuova scuola media da 5 milioni di euro (siamo noni in graduatoria regionale per l’ottenimento delle risorse), alla rigenerazione dei nostri centri, dalle Mura alla piazza di Spianate, per la quale abbiamo avuto qualche intoppo amministrativo e siamo quasi pronti all’avvio dei lavori. Continueremo con la rinascita dei centri urbani di Badia Pozzeveri, Marginone e via Cavour, per creare nuovi spazi di socialità. Sono un fatto la nuova stagione di eventi, le opere dedicate alla cultura, al turismo. Ed è un fatto il rinnovamento della macchina comunale, con tante nuove assunzioni che ci consentono, dopo cinque anni, di coniugare gioventù ed esperienza”.
“Abbiamo trovato un comune con petizioni dei cittadini sepolte nei cassetti, con magagne mai risolte, con nessun progetto pronto per essere finanziato, con i lavori pubblici fermi. In neanche 5 anni, abbiamo rimesso in moto Altopascio. Abbiamo trovato un comune dove se eri contro chi amministrava venivi isolato, noi abbiamo dimostrato che c’è posto per tutti, perché è proprio nel confronto che si cresce. E continueremo a farlo con il progetto politico che sta nascendo a supporto della mia candidatura, composto da anime diverse, civiche e non, ma compatto, che pensa ad Altopascio e non ai simboli e alle poltrone. Sappiamo che c’è ancora tanto da fare e noi ci candidiamo proprio per questo. Abbiamo da ricostruire dopo il Covid, sarà faticoso, ma per noi - e con noi intendo per tutti e 15mila i cittadini altopascesi - sarà l’occasione per far fiorire ciò che abbiamo seminato. Noi scegliamo Altopascio e rinnoviamo questo impegno: in tanti dicono di amare Altopascio, noi lo abbiamo dimostrato. E anche questo è un fatto”.
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Fonte: Ufficio stampa