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Crisi, allarme del Terzo settore: "In Toscana 4mila enti a rischio senza accesso al Fondo Garanzia"

Il portavoce del Forum Mengozzi: “Ripristinare i prestiti agevolati e aumentare i ristori. Non c'è più tempo”

Le associazioni toscane rischiano di fermarsi e interrompere la propria attività fino ad oggi fondamentale nella gestione dell'emergenza”. A lanciare l'allarme è il Forum Toscano del Terzo settore: a rischio sopravvivenza ci sarebbero circa 4mila associazioni, oltre un terzo delle 9.750 rappresentate dal Forum. A mettere in ginocchio gli enti di volontariato e di promozione sociale sono le difficoltà di accesso al credito e la mancanza di ristori adeguati. Nel decreto di fine anno approvato dal Governo è stata infatti rimossa la possibilità per le associazioni di avere accesso al Fondo Nazionale di Garanzia, “una misura di cui i nostri enti non possono fare a meno per contrarre prestiti agevolati e per continuare ad assolvere ai loro ruoli sociali e ad assistere le fasce più deboli e vulnerabili del territorio” spiega il portavoce regionale del Forum Terzo Settore Gianluca Mengozzi.

Il Fondo, inizialmente precluso a tutte le realtà che non fossero iscritte al Repertorio Economico Amministrativo-Rea (e quindi alla quasi totalità delle associazioni), dopo una lunga battaglia che aveva visto il Forum toscano in prima linea, la scorsa estate era stato aperto anche agli enti del Terzo settore con o senza partita Iva (e migliaia di associazioni ne avevano fatto ricorso). Ma questa estensione è stata cancellata con il Decreto di fine anno. A questo si aggiunge l'insufficienza dei sostegni economici : i 70 milioni predisposti in ottobre dal Governo per il Terzo Settore in ottobre a livello nazionale (e non ancora arrivati) sono del tutto insufficienti.

Da qui l'appello del Forum alla Regione Toscana e ai parlamentari toscani eletti “perché intervengano immediatamente con pressioni sul Governo per risolvere una situazione ormai insostenibile.” Gli enti del Terzo settore sono in grande sofferenza economica per l’arresto di molte delle loro attività, in molti hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali per tutelare i dipendenti, ma i costi fissi delle sedi sociali, le utenze, le spese vive vanno avanti al contrario ad esempio delle attività di autofinanziamento, di convenzione con gli enti pubblici con un danno economico grave.  “Le associazioni stanno ricoprendo un ruolo chiave in questa fase dell'emergenza Covid, non solo nella gestione dell'emergenza stessa ma anche delle tante emergenze sociali e ambientali che non sono venute meno in questi mesi– spiega Mengozzi – La sospensione di misure di sostegno ad hoc a livello nazionale rischiano di vanificare ogni sforzo mettendo a repentaglio l'azione di assistenza dei nostri volontari e delle nostre strutture. Secondo il Forum il diverso trattamento da parte dello Stato tra gli enti profit e le piccole e medie imprese iscritte al Rea, “è ingiusto e produce una iniquità non solo sul piano etico, ma soprattutto sulla capacità di migliorare il welfare dei territori.”

“Ci sarà un momento in cui l’epidemia diminuirà i suoi effetti, – conclude Mengozzi- e all’impegno sanitario, oggi giustamente prevalente al quale le associazioni sociosanitarie danno un grande contributo, si dovrà sostituire la prevalenza del sociale, in cui il Terzo settore toscano giocherà un ruolo insostituibile, garantendo servizi e opportunità fondamentali per la comunità e assicurando la coesione sociale della nostra regione.” In Toscana sono oltre 26mila le istituzioni non profit. Sono attivi 469mila volontari e sono oltre 46mila i dipendenti di enti non profit (dati Istat, 2017). La Toscana registra una presenza di organizzazioni no profit tra le più alte in Italia (71 ogni 10mila abitanti a fronte del 55,4 nazionale) e una spiccata propensione al volontariato (1.253 volontari ogni 10mila residenti, contro la media nazionale di 911 volontari). Il Forum Toscano del Terzo Settore rappresenta 9750 realtà ed è stato riconosciuto come ente maggiormente rappresentativo del Terzo Settore Toscano con decreto del Ministero degli Affari Sociali.

Fonte: Ufficio Stampa

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