"Scuole sicure, a Empoli non decolla": le proteste della Lega
L’11 gennaio la Toscana è stata tra le prime tre regioni d’Italia a ripartire con la didattica in presenza alle Superiori al 50%. E questo si può davvero considerare il grande successo da sbandierare? Per Noi ha rappresentato una delle infinite sconfitte del Governo Conte e del suo Ministro Azzolina, dato che la DAD è rimasta per coprire la metà della popolazione studentesca ed i banchi con le rotelle, costosi e inutili, vengono già sostituiti perché provocano il mal di schiena agli studenti!
Un rientro che si è dimostrato una beffa. Ritornare in presenza “parzialmente” non serve e la scuola è caduta nello stesso caos quotidiano: tutti sballottati ogni giorno in mezzo a ordinanze, circolari e i molti colori attribuiti alle regioni che cambiano improvvisamente, per concederci un giorno un po’ d’aria e quello seguente per richiuderci fra le mura domestiche.
Venendo alla realtà Toscana Eugenio Giani ha affermato: "Giusto rischiare, la riapertura delle scuole in Toscana è un messaggio nazionale" ritiene il Presidente Giani, "meglio rischiare che mettersi nell'apatia di dire: per sicurezza aspettiamo la fine del mese”. Il governatore sapeva che c’erano rischi perché ad inizio gennaio ha fatto tornare a scuola gli studenti e gli insegnanti nelle medesime situazioni in cui erano stati messi a casa a novembre, senza mettere in sicurezza le scuole e senza aumentare i trasporti per i ragazzi delle superiori.
Lo “scaglionamento" degli ingressi è stato fondamentale per sopperire alle mancanze del sistema del trasporto pubblico, che pure se potenziato, risulta incapace di reggere a fronte delle esigenze degli utenti. Anziché fare prevenzione vera, nella convinzione che tutto deve mobilitarsi perché non si verifichino contagi, si propongono gli screening per studenti ed insegnanti nel momento in cui i contagi hanno ripreso o riprenderanno il loro corso.
A Empoli molti studenti non hanno aderito a questa iniziativa del progetto “Scuole sicure”, molte famiglie tra mille dubbi, nessuna certezza e senza apprezzarne l’utilità non hanno dato il loro assenso all’iniziativa ed il progetto non sembra proprio decollare. In alcune scuole si è parlato di campagne di sensibilizzazione degli studenti agli screening per favorire, non tanto la sicurezza, quanto un importante studio regionale per avere un quadro in costante aggiornamento della situazione. I cittadini chiedono maggiore concretezza in questa situazione, chiedono fatti; le famiglie chiedono che i figli vadano a scuola in sicurezza senza portare il virus a casa.
La strada da percorrere è quella dell’impegno ad attrezzare la scuola con mezzi idonei a favorire l’areazione delle aule, di ridurre il numero di alunni per classe e di rivedere i metri quadrati delle aule.
Quando sarà fatto tutto questo si potrà ricorrere agli screening, ma intanto sono necessari questi provvedimenti.
Sapevamo che riorganizzare le scuole non era compito facile, ma non era possibile immaginare l'incapacità politica di chi non dimostra il coraggio delle proprie scelte e l’interesse verso le future generazioni.
Presidi e professori da mesi sopravvivono "alla giornata" senza una prospettiva chiara di quello che accadrà nei prossimi giorni. I problemi sul tavolino sono rimasti gli stessi dalla scorsa estate ed il problema dei contagi permane. Inutile la riapertura per qualche settimana per compiacere non si sa bene chi, se poi si richiude tutto di nuovo!
Andrea Picchielli, capogruppo Lega Salvini Empoli, e Tiziana Bianconi