Bullismo, il sindaco sospende la 'corsa B' dello scuolabus. Terricciola SiCura: errore
Un bravo sindaco prende decisioni. Anche impopolari. Mettendoci la faccia. Ma quando un sindaco fa un passo avanti e poi tre indietro, le cose sono due: o si accorge di aver sbagliato, e sarebbe corretto che lo ammettesse ai cittadini, oppure non ha la piena cognizione di ciò che sta facendo. E questo sarebbe grave per un soggetto istituzionale chiamato a decidere per migliaia di cittadini. A Terricciola il sindaco sospende per una settimana la corsa “B” dello scuolabus per elementari e medie. Lo decide nel tardo pomeriggio di venerdì 5 febbraio, in seguito ad alcuni atti vandalici compiuti all’indirizzo dei seggiolini del mezzo che trasporta i bimbi. Gesti che - è bene chiarirlo -, Terricciola SiCura condanna fermamente. Così come sono da condannare eventuali episodi di bullismo accaduti sul bus.
“Non è possibile sapere chi è stato, quindi punisco tutti”, ha detto Mirko Bini. Qualche ora più tardi, però, nella mattina di sabato, arriva la marcia indietro. Il sindaco parla ad alunni e famiglie e dice che sospenderà la corsa soltanto per un giorno. Cosa è cambiato? Cosa ha portato al ripensamento di Bini? Lui dice che è saltato fuori il responsabile. Noi crediamo che, anche a fronte delle tantissime lamentele ricevute dai genitori, si sia reso conto di averla fatta grossa. Ma il coraggio di ammettere di aver sbagliato non è per tutti. E sicuramente non è per Mirko Bini.
I fatti dicono che siamo nelle mani di un sindaco-sceriffo, che prima decide senza pensare, mettendo in ginocchio decine di babbi e mamme che al mattino vanno a lavorare e che hanno necessità assoluta del servizio di trasporto scolastico, e poi ci ripensa. Un sindaco che, evidentemente, non sa quello che fa. Più che “Unione Democratica”, quella di Bini è una “Unione Schizofrenica”.
GRUPPO/ASSOCIAZIONE TERRICCIOLA SICURA