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Sommossa di Firenze: 19 misure cautelari tra anarchici, criminali e persone qualunque

La Polizia di Firenze sta eseguendo numerose misure cautelari nei confronti di soggetti coinvolti nei gravi fatti avvenuti la sera del 30 ottobre scorso quando il centro di Firenze è stato teatro di un’estemporanea manifestazione che ha visto il radunarsi di centinaia di persone per dare vita ad una protesta “anti-sistema”, sull’onda di analoghe manifestazioni in altre città. La protesta è subito degenerata in gravi turbative dell’ordine pubblico, con attacchi alle Forze di Polizia e danneggiamenti.

Sono state eseguite 19 misure cautelari. Oggi si è tenuta una conferenza stampa alla questura di Firenze per spiegare le operazioni. Presenti il questore Filippo Santarelli, il procuratore capo Giuseppe Creazzo, il sostituto procuratore Fabio Di Vizio e il Dirigente della Digos Lucio Pifferi.

"C'erano estremisti di sinistra e antagonisti anarchici con lo scopo di scatenare disordini - spiega il questore -. Alle 21 sono iniziate azioni contro le forze dell'ordine con lanci di oggetti e petardi e iniziative da parte degli antagonisti che avrebbero voluto raggiungere piazza del Duomo ma che sono stati fermati".

Come si è potuto vedere dalle dirette tv, ben presto la situazione è degenerata con lanci di bottiglie ed oggetti nei confronti dei reparti di polizia che hanno dovuto procedere ad effettuare delle cariche nel tentativo di disperdere i manifestanti e di bloccare i responsabili degli atti delittuosi, trovando tuttavia una continua resistenza, contrapposizione e reazione di nuovi e consistenti assembramenti in tutta la zona di via Calzaiuoli, piazza della Repubblica, via Strozzi finalizzati a contrastare l’opera delle Forze di Polizia ed a bersagliare gli agenti con oggetti contundenti procurati dal danneggiamento di arredi urbani, segnaletica stradale, selle di biciclette, pali stradali e culminato con il lancio di tre bombe molotov in via dell’Albero.

Addirittura sono stati gettati a terra motorini per raccogliere benzina dagli stessi per confezionate molotov, tre i lanci contro gli agenti. I danni contati dal Comune di Firenze, con danneggiamento di cassonetti e arredi urbani, sarebbero da 30mila euro.

"Ci sono stati - spiega il questore - momenti di forte contrasto, un atteggiamento tanto grave che ha necessitato di un pool di professionisti. Gli arresti sono partiti la sera stessa del 30 ottobre".

Dalla notte stessa i poliziotti della Digos hanno messo in campo un’importante “gruppo investigativo”, coordinando anche investigatori della squadra mobile e dei commissariati cittadini. Se da un lato, infatti, è subito emerso il ruolo di una componente politicizzata ed afferente al circuito anarchico fiorentino, si è poi riscontrata la responsabilità, in contemporanei comportamenti violenti e delittuosi, di soggetti privi di connotazione estremistica, ed infatti individuati negli ambienti della criminalità comune.

Come avvenuto in altre città, gli anonimi promotori hanno propagandato l’iniziativa inondando i canali social con l’invito a partecipare alla protesta – senza peraltro darle alcun obiettivo politico o tema specifico – all’evidente scopo di ampliare al massimo la platea di possibili partecipanti e creare un clima di forte tensione.

Come mostrato dalle numerose dirette video-giornalistiche, la sera del 30 ottobre si sono radunate nelle vie del centro storico centinaia di persone, tra cui chi riteneva effettivamente di avere motivi di protesta o semplici curiosi, andando a costituire una notevole massa di persone, tra le quali ben presto sono serpeggiate liti per le diverse vedute sulla forma della manifestazione, nonché ripetute provocazioni verso le Forze di Polizia da parte di facinorosi che, invece, intendevano innescare focolai di contrapposizione violenta.

Nel corso degli scontri, prolungatisi per oltre tre ore e risoltisi solo a notte fonda con il definitivo disperdersi dei manifestanti, sono rimasti feriti 5 agenti, nonché danneggiati 8 mezzi di polizia, bersagliati da lanci di oggetti o sfregiati con oggetti acuminati.

L’azione di contrasto, tuttavia, oltre alla costante gestione delle Forze di Polizia per fronteggiare e disperdere i gruppi che continuavano a contrapporsi e ad attaccare, ha portato al fermo, identificazione ed accompagnamento in Questura di 20 soggetti, subito denunciati, ma soprattutto all’arresto di 4 persone - tra cui l’autore del fatto più grave, vale a dire il lancio delle bottiglie molotov – sottoposti, con immediato intervento dell’A.G., a misure cautelari tutt’ora in atto.

"L'ordinanza che è stata richiesta e ottenuta ad appena 3 mesi dai fatti - spiega il procuratore capo Creazzo - con indagini fatte in tempi record dimostrano che quando i fatti sono tanto gravi da suscitare allarme sociale in una città come Firenze, la risposta della polizia deve essere immediata".

Determinante è risultata la documentazione video realizzata dagli operatori della Polizia Scientifica nel pieno degli scontri che, insieme alle immagini acquisite dal sistema di videosorveglianza comunale e dai circuiti giornalistici, è andata a comporre l’essenziale fonte per documentare i gravi fatti della serata.

L’indagine, condotta con il serrato coordinamento della Procura della Repubblica di Firenze, costantemente aggiornata sugli approfondimenti relativi sia ai soggetti già arrestati o indagati, sia sullo sviluppo nell’identificazione di altri, si è conclusa, al momento, con la denuncia, a vario titolo, in totale di 37 persone.

Grazie a precise estrapolazioni fotografiche e video, la Digos ha potuto documentare puntualmente a carico di 19 persone, tutti e gravitanti su Firenze e di età compresa tra i 20 ed i 31 anni, ruoli e comportamenti che hanno integrato vari reati, dai danneggiamenti di beni pubblici e privati, resistenze, violenze e lesioni a Pubblico Ufficiale, fino alla fabbricazione e lancio di ordigni incendiari, ed in esito alla quale la Procura della Repubblica ha richiesto e ottenuto dal G.I.P. del Tribunale di Firenze una serie di misure cautelari: 7 arresti domiciliari, 7 obblighi di dimora con divieto di allontanamento dalle 20.00 alle 07.00 e 5 obblighi di firma, tutte eseguite nella mattinata odierna, insieme alle relative perquisizioni, da un rilevante dispositivo di polizia.

Chi sono gli indagati: parliamo di giovani, lavoratori normali (soprattutto nell'ambito del turismo) e studenti (in ambito politico) con una vita normale. Per esempio figurano un conducente di risciò e un cameriere. Sono tutti fiorentini o dell'area fiorentina. I minori fermati quella sera restano indagati. Ben 16 farebbero parte dell'ambiente anarchico.

Il criterio che ha guidato nella selezione delle richieste è la partecipazione attiva alle violenze ma solo i comportamenti di chi ha condotto azioni di resistenza fisica, non chi ha semplicemente partecipato. Chi si è reso responsabile del danneggiamento di beni pubblici (telecamere, semafori, incendio di un cassonetto sotterraneo) è stato individuato.

Non si sa chi ha creato la locandina della manifestazione.

In esito all’operazione odierna, è stato acquisito altro materiale utile all’ulteriore sviluppo delle indagini in ordine ai reali promotori ed istigatori della serata.

Arrestato anche il 25enne leader della protesta

Tra coloro che sono finiti ai domiciliari c'è anche un 25enne fiorentino considerato dagli investigatori uno dei leader della protesta del 30 ottobre scorso a Firenze. Il giovane, appartenente all'area anarco-antagonista, durante gli scontri parlava al megafono per incitare i manifestanti a proseguire nelle proteste. Lo stesso avrebbe scagliato due vasi contro le forze dell'ordine, colpendo e ferendo in modo lieve un funzionario di polizia.

Dai filmati acquisiti dalla digos, emerge che il 25enne è stato anche tra i primi a raggiungere l'incrocio tra via Maso Finiguerra e via dell'Albero, dove, usando alcune biciclette, i manifestanti crearono una barricata dalla quale sono state lanciate contro i poliziotti bottiglie molotov, riempite con della benzina presa da alcuni scooter in sosta.

Secondo quanto affermato dal questore di Firenze, Filippo Santarelli, gli scontri del 30 ottobre scorso furono provocati da veri e propri "professionisti dei disordini". Oltre alle sette persone arrestate questa mattina, altre quattro persone furono arrestate dalla polizia nel corso della manifestazione, tra cui un 19enne accusato del lancio di una molotov contro gli agenti.

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