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CNA FITA Toscana: "Ncc e taxi tra le categorie a rischio da vaccinare, nei prossimi mesi"

L’arrivo del vaccino ha finalmente dato concretezza alla speranza di ripartire dopo l’emergenza Covid-19.

Se in questa prima fase è naturale che si stiano concentrando le risorse, ancora limitate, sul personale sanitario che fronteggia l’emergenza in prima linea e sui soggetti più fragili, nei prossimi mesi, con l’aumento della disponibilità delle dosi, la vaccinazione si estenderà ad altre categorie a rischio.

Categorie tra le quali, sostiene con fermezza CNA FITA Toscana, non possono non rientrare il Noleggio con conducente ed i taxi, i cui operatori ed autisti svolgono una funzione essenziale per l’economia che li espone a frequenti contatti e quindi al rischio di contrarre il virus.

La messa in sicurezza di questi lavoratori, appartenenti al comparto del turismo, favorirebbe prima di tutto una ripresa di quest’ultimo, la cui crisi derivata dall’emergenza pandemica ha messo in ginocchio numerose imprese e l’economia dell’Italia intera. La ripartenza del nostro Paese, infatti, non può prescindere dal turismo e coloro che vi operano, nei quali rientrano a pieno titolo taxi ed Ncc.

In secondo luogo, è opportuno ricordare l’importante ruolo che i mezzi privati, bus e vetture, hanno e dovranno avere nell’implementare il trasporto pubblico di linea e, soprattutto, nel potenziare il trasporto scolastico.

A tal proposito è imprescindibile garantire a tutti, fornitori e fruitori dei servizi, la massima sicurezza in termini sanitari e ciò rende senza dubbio doveroso lavorare per incrementare le condizioni di sicurezza accelerando anche sulle vaccinazioni per il personale delle ditte di trasporto privato.

Le istituzioni devono rendersi conto dei rischi che corriamo quotidianamente nello scendere in piazza a garantire i nostri servizi” dichiara il Portavoce taxi di CNA FITA Toscana Claudio Sbrana. “Ogni qual volta i nostri clienti risultano positivi al virus, siamo costretti a rimanere a casa senza lavorare in attesa dell’esito dei tamponi, e ciò allontana quel poco di lavoro che c’è”, aggiunge.

Per tutte le ragioni sopraelencate, l’associazione sottolinea la necessità impellente che le categorie che rappresenta rientrino ufficialmente tra i beneficiari nella prossima fase di vaccinazione della Regione Toscana.

Fonte: Ufficio Stampa

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