Valdarno Inferiore, nasce il comitato antimafie 'Soldi Mozzi'
L’anno appena trascorso passerà alla storia per il Covid 19 il virus che oltre a portarsi via, a oggi, più di 86 mila italiani, ha devastato il nostro sistema sociale ed economico. E non basta. Il Covid ha richiamato su di sé tutta l’attenzione di media e cittadini, lasciando ancora più indisturbati nella propria azione altri virus: quelli della corruzione, della criminalità e della connivenza con questi fenomeni. Le infiltrazioni da parte di organizzazioni mafiose nel nostro territorio non sono una novità e le interdittive antimafia emanate a settembre dalla Prefettura di Pisa, dimostrano che il fenomeno viene tenuto sotto controllo da parte delle forze deputate a questo compito. Ma la magistratura e le forze di polizia arrivano là dove c’è il sospetto che un crimine sia già stato commesso.
E la prevenzione? È comprensibile che le amministrazioni locali e chi rappresenta imprese, professioni e lavoratori, con l’idea di salvaguardare la situazione economica, produttiva e finanziaria del territorio tendano a tenere bassa la febbre di queste malattie di sistema parlando sottovoce del problema ma, affinché la comunità tutta possa coscientemente reagire alle infiltrazioni criminose, è indispensabile che questi temi vengano trattati continuativamente. Come si muove la criminalità organizzata, lo abbiamo imparato osservando cosa è accaduto altrove. Le mafie, anche se contro le leggi dello Stato, stanno pienamente nelle regole del mercato possedendo, in grande quantità, qualcosa di vitale per le aziende e i territori dove operano: il denaro. In un momento di crisi gravissima diventa molto facile, per sopravvivere, aprire le porte a chi si presenta offrendo aiuto.
Un aiuto per il quale il conto da pagare verrà presentato più tardi e sarà salatissimo. Lo pagheranno gli imprenditori e gli amministratori ricattabili, le imprese rovinate dalla più sleale concorrenza e, soprattutto, i lavoratori e il tessuto sociale che compone il territorio. Conseguenze terribili che equivalgono allo sparo di un fucile a canne mozze. Ecco perché all’inizio di questo 2021 nasce il Comitato Antimafie del Valdarno Inferiore che porta il nome SOLDI MOZZI. Un variegato gruppo di privati cittadini e rappresentanti di Associazioni presenti nel nostro territorio che si prefigge di attivare un processo di “resistenza sociale”.
Allargando il più possibile la condivisione e il confronto su questi temi e supportando le istituzioni e le amministrazioni locali, la lotta alle mafie non sarà occasione di reazione straordinaria ma potrà diventare modello di governo ordinario. Nel Valdarno Inferiore vogliamo che la comunità riconosca i pericoli per tempo e che gli anticorpi si attivino appena il virus si presenta, così che l’azione giudiziaria sia medicina da usare solo quando inevitabile. SOLDI MOZZI si appella a tutti i cittadini, le associazioni e le parti sociali del Valdarno Inferiore perché, così come si sono fatte carico di tenere sotto controllo il Covid nella nostra comunità, partecipino all’attività di prevenzione. Per combattere le mafie dobbiamo continuare ad inoculare nel nostro corpo sociale gli unici vaccini a nostra disposizione: etica, giustizia, legalità, istruzione e lavoro.