Fiva-Confcommercio scrive al presidente Mattarella: "Fateci lavorare, le imprese stanno morendo"
“La situazione è insostenibile per il commercio sulle aree pubbliche, chiediamo di essere ascoltati: tornare a lavorare in sicurezza è la nostra priorità.”
È questo l’appello lanciato da FIVA-Confcommecio che – dopo aver più volte interpellato Governo e Parlamento – si rivolge al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la richiesta di aiuto per il settore, stremato dalle conseguenze della pandemia e dalle persistenti limitazioni anti-contagio.
“La situazione è sempre più allarmante. Alcuni segmenti di attività – come gli operatori delle fiere, degli eventi sportivi e musicali – sono fermi ormai da un anno mentre gli altri continuano a fronteggiare vertiginosi cali di fatturato e una caduta di fiducia da parte dei consumatori dovuta al timore per la diffusione del virus.
A fronte di questo i ristori sono stati e sono tutt’ora assolutamente insufficienti.
Bene i sostegni messi in campo per le altre filiere ma anche la nostra categoria ha bisogno di aiuti concreti.
Il commercio su aree pubbliche rappresenta un quinto del dettaglio nazionale ed è per lo più rappresentato da imprese a conduzione familiare che traggono dall’attività la principale fonte di reddito.
Queste rendono un servizio essenziale sia nelle città, sia nei piccoli centri, dove spesso sopperiscono alla mancanza di varietà nell’offerta e svolgono una funzione insostituibile verso la fascia più debole del consumo.
Hanno bisogno di essere ascoltati.
Per questo chiediamo sostegni economici e interventi straordinari sulla fiscalità in materia di contributi, tasse e imposte: un periodo ‘bianco’ che consenta alle imprese di ricostruire liquidità e scorte.
E chiediamo soprattutto di poter tornare a lavorare quanto prima nel pieno rispetto delle norme e dei protocolli anti-contagio, consentendo la riapertura di mercati e fiere.
È l’unico modo per fermare l’aumento della mortalità nel settore che è arrivata oggi ben oltre la soglia del 30%.
La ripresa sarà lentissima e ci vorrà tempo perché i mercati tornino a essere centri di servizio e aggregazione e quella flessibilità che fino a oggi rappresentava il nostro punto di forza, rischia di rappresentare una condanna.
Serve subito un piano d’azione o saranno in troppi a non salvarsi.”
Fonte: FIVA-Confcommercio