Educazione contro la discriminazione nelle scuole di Firenze e Pisa
Gli stereotipi di genere sono una delle principali cause di molti fenomeni sociali quali l’esclusione, la discriminazione, il divario retributivo, minore tasso di occupazione, la violenza di genere, minore rappresentanza e posizione di leadership nel mondo degli affari e della politica delle ragazze e donne. Se non vengono affrontati fin dalla prima infanzia, la loro persistenza può influenzare le convinzioni e i comportamenti dei ragazzi e delle ragazze, fino ad arrivare a cambiare la percezione delle proprie capacità.
L’educazione riveste dunque un ruolo cruciale: una ricerca condotta dall'Università degli Studi di Perugia ha analizzato la rappresentazione dei generi in libri di testo della scuola primaria in Italia, rilevando che “i significati culturali legati al genere maschile e femminile sono ancora imbevuti di stereotipi sessisti e continuano a racchiudere il genere femminile all'interno di uno spazio minoritario " (Scierri, 2017). Inoltre una recente ricerca presentata da “Save the Children” a novembre 2020 “Con gli occhi delle bambine” sostiene che “gli effetti della pandemia sul futuro dei minori in Italia rischiano di essere ancora più pesanti sulle bambine e sulle ragazze, che già scontano in prima persona un gap con i coetanei maschi che affonda le proprie radici proprio nell’infanzia. Un divario di genere, alimentato da diseguaglianze sistematiche e ampiamente diffuse nel nostro Paese, che non accenna a ridursi, nonostante bambine e ragazze siano più brave dei loro coetanei a scuola, abbiano meno bocciature e abbandoni scolastici, si mostrino più resilienti e cooperative, abbiano competenze maggiori in lettura e in italiano e arrivino a laurearsi molto più dei ragazzi
La “Strategia per l'uguaglianza di genere” adottata dalla UE (2020 – 2025), sostiene l'importanza dell'intervento della prima infanzia nell'affrontare gli stereotipi di genere e nella prevenzione violenza/ discriminazione contro le donne, poiché sono questi gli anni critici nel plasmare il comportamento dei bambini e bambine influenzandone l'inclusione sociale e l'intero corso della vita.
Educazione e infanzia: proprio su questi due assi lavora “BEE. Boosting gender Equality in Education", un progetto europeo (finanziato dai fondi del programma “Diritti Uguaglianza e Cittadinanza” - Rights, Equality and Citinzeship Funds) che coinvolge 4 paesi dell’Unione Europea (Italia, Cipro, Romania e Lituania) e promuove l’equità di genere in contesti educativi della prima infanzia (asili nido, scuole dell’infanzia e primo ciclo delle scuole primarie) e prende simbolicamente il via la Giornata Mondiale dell'Educazione ONU (24 gennaio).
Il progetto tutto incentrato sul miglioramento dei contesti educativi, lavorerà negli asili nido e nelle scuole materne e primarie del territorio fiorentino e pisano attraverso percorsi formativi e workshop gratuiti con esperte/i sulle tematiche di genere, su come riconoscere gli stereotipi di genere e come poterli contrastare in contesti educativi come gli asili nido, le scuole dell’infanzia e le scuole primarie. Una delle principali attività sarà poi quella di creare, grazie ad esperti/e in varie discipline (scienze e robotica, arte, narrativa per bambini/e ecc.), un nuovo e innovativo kit educativo con itinerari e proposte di laboratori da presentare al Winter camp a Pisa nell’inverno 2022, dove poter interagire con il personale educativo coinvolto dal progetto in tutti gli altri paesi EU e scambiarsi idee e buone pratiche sugli ambienti educativi della prima infanzia attenti alle dinamiche di genere. Il progetto si rivolge principalmente al personale educativo (educatrici e educatori del nido, coordinatori/trici pedagogiche, insegnanti, personale esecutore dei nidi, personale A.T.A.) e ai referenti delle istituzioni locali che si occupano del settore infanzia e scuole dell’infanzia e primo ciclo della primaria. Grazie a BEE sarà promossa anche una campagna di sensibilizzazione per raggiungere, con queste tematiche, un pubblico sempre più ampio.
Il progetto ha l’obiettivo di produrre cambiamenti prima di tutto nei comportamenti dei professionisti dell'educazione e sulle loro maggiori capacità in affrontare gli stereotipi di genere applicati al contesto educativo, di innovare la proposta educativa nella vita scolastica, e poi nella consapevolezza delle comunità educative su come un contesto rispettoso delle differenze di genere a scuola può contribuire a una società più inclusiva e giusta.
Fonte: Ufficio Stampa