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Sant'Orsola, il progetto Artea per l'ex convento fiorentino

Il progetto di valorizzazione dell'ex convento di Sant'Orsola, è stato presentato dal gruppo Artea, con un investimento di 31,5 milioni, a scommettere sulla rinascita dell'ex convento. La struttura si trova in pieno centro a Firenze, è di proprietà della Città metropolitana e si estende su un'area di 17mila mq (suddivisi su tre piani e su quelli interrati) su cui si discute da tempo e che non ha mai trovato una soluzione definitiva.

Spazi pubblici come una scuola di istruzione superiore (probabilmente un centro internazionale di 'hotellerie'), botteghe di artisti, aree museali e per eventi, un centro business ma anche luoghi privati come negozi e ristoranti.

L'inizio dei lavori è previsto tra la primavera e l'estate 2022, ha fatto sapere Philippe Baudry, ceo del gruppo Artea, e termineranno tra il 2024 e il 2025. All'apertura saranno creati 50 posti di lavoro, nei cantieri lavoreranno fino a 100 persone. Il ceo Baudry afferma: "Il progetto è strutturato, sarà 100% fiorentino, sostenibile e dovrà trovare un equilibrio finanziario".

Saranno recuperati anche i tre cortili, quello della Spezierie, quello dell'Orologio e quello del Tabacco. Il primo, quello della Spezieria, tornerà all'originaria funzione di produzione di erbe medicinali e aromatiche, quello dell'Orologio sarà lo spazio pubblico per eccellenza e il punto centrale del complesso mentre quello del Tabacco sarà l'ampliamento dello spazio museale.

La sala dove si trovava una delle due ex chiese che probabilmente ospitava la tomba della Monna Lisa di Leonardo da Vinci (Lisa Gherardini che morì in Sant'Orsola dove visse gli ultimi anni da anziana insieme alle suore del convento) sarà valorizzata e aperta al pubblico durante il giorno. Al piano terra sono previsti anche centro congressi, ludoteca, bar, biblioteca, area fitness e benessere mentre a quelli superiori ci saranno aree per seminari, la scuola di istruzione superiore, il co-working. La foresteria, è stato chiarito, non sarà un albergo ma riservata solo a chi frequenterà il complesso.

Il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella ha annunciato che non ci sarà alcuna "speculazione edilizia. Qui non sorgeranno centri commerciali o alberghi in un contesto già pieno di strutture ricettive. Sant'Orsola sarà un esperimento sociale, economico e culturale assolutamente innovativo. Quella che oggi è una frattura nel centro di Firenze diventerà una ricucitura, sarà un tutt'uno col quartiere di San Lorenzo. E' significativo - ha aggiunto - che questa presentazione accada in un periodo complicato, a causa del Covid: operazioni come queste contribuiscono a dare forza e coraggio alla città". Il sindaco ha tenuto a sottolineare che "Sant'Orsola era rimasta l'ultima sfida dal punto urbanistico-strutturale del centro storico di Firenze".

Durante i lavori saranno permesse le visite. Lo ha annunciato l'architetto Carlo Bandini. "L'accesso al complesso - su cui erano stati fatti interventi negli anni '80 - "sarà da via Sant'Orsola, via Guelfa, via Panicale e via Taddea" (quest'ultimo da creare) e "ogni accesso avrà una vocazione specifica".

Il progetto

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