Casa Culturale, ripartono i cantieri a 10 anni dal primo progetto
A 10 anni di distanza dal quel progetto naufragato tra concordato del Consorzio Etruria e pastoie giudiziarie, tornano i cantieri davanti la Casa Culturale di San Miniato Basso per 'l'ecomostro' che nei piani originari doveva diventare sede della nuova farmacia.
Lo annuncia il sindaco Simone Giglioli in un trionfale post su Facebook: "Una notizia che attendevamo da tempo, e che permetterà di portare a termine lo scheletro dell'edificio, dopo quasi dieci anni di inattività. Arrivare a questo punto è costato molta fatica e qualche udienza di tribunale, ma alla fine la Casa culturale è riuscita a ritornare in possesso dell'immobile per portarlo a definitiva realizzazione. Finire questo immobile, recuperare un'area di degrado in mezzo a San Miniato basso è un grande risultato e dobbiamo ringraziare chi ha lavorato duramente per arrivarci, cosa tutt'altro che scontata. Una volta concluso, entro la fine di quest'anno, quest'area sarà riconsegnata alla piena fruizione di tutti i cittadini".
In origine il manufatto di 4 piani doveva appunto ospitare la nuova sede della Farmacia comunale, adesso spostata in via Aporti assieme agli uffici comunali dell'Anagrafe. Il contenzioso legale fu tra Azienda Farmacie e Unipol Sai, in quanto con quella compagnia era stata effettuata la fidejussione. Con il crollo del Consorzio Etruria, anche il cantiere dove in passato trovava posto la pista di pattinaggio venne abbandonato. La politica locale da anni tira in ballo il progetto dell'edificio a metà, tra rivendicazioni sovraniste e richieste in Consiglio comunale.
Secondo quanto appreso, la proprietà (la Casa culturale) ha previsto di destinare i volumi una volta realizzati a servizi, uffici e fondi commerciali.