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FdI-cdx Empoli: esposto all'Agenzia delle Entrate per l'acquisto dell'ecomostro di Ponte a Elsa

In merito alla regolarità fiscale della procedura d’acquisto di quota parte dell’ecomostro, abbiamo rilevato delle difformità che ci portano a presentare un esposto all’Agenzia delle Entrate (per omesso versamento dell’Imposta sul Valore aggiunto) e alla Corte dei conti (per valutare la sussistenza di danno erariale).

Ai fini dell'IVA, la normativa di riferimento prevede, infatti, che a seguito dell'acquisto di beni immobili, se anteriormente alla stipula dell'atto di acquisto sia pagato in tutto o in parte il corrispettivo, questo debba essere fatturato alla data dei pagamenti, cioè è soggetto ad IVA anche se il rogito non è stato ancora stipulato. Nei fatti relativi all’acquisto dell’ecomostro, tramite interrogazioni poste in Consiglio comunale, abbiamo riscontrato che, sebbene il rogito notarile non sia stato ad oggi stipulato, il Comune abbia effettuato cospicui versamenti per l’acquisto dell’immobile in oggetto; inoltre, il delegato alla vendita (delegato dal tribunale per la vendita all’asta dell’immobile, Avv. Gaetano Mazza) non avrebbe emesso alcuna fattura per le somme cui si fa riferimento, versate dal Comune di Empoli. In particolare trattasi di tali versamenti:

● 74.778,75 € conferiti in data 26/11/2019 a titolo di cauzione in acconto prezzo
● 673.008,75 versati in data 21/01/2020 a saldo prezzo
● il 20% del prezzo di aggiudicazione versato il 21/01/2020 a titolo di acconto per spese accessorie.

Ancora, la normativa fiscale, prevede che l'acquirente, in questo caso il Comune, per non incorrere nella stessa violazione prevista per il cedente (cioè per omessa fatturazione, quindi versamento della relativa IVA), trascorsi 4 mesi dal pagamento (corrispettivi versati prima del rogito, cui sopra) ha tempo altri 30 giorni per emettere autofattura e pagare l'imposta. L’autofattura, quindi, consente al Comune di versare l’IVA dovuta mettendosi al riparo da sanzioni che le sarebbero imputate per la condotta omissiva del cedente (il delegato alla vendita). Il Comune di Empoli, tuttavia, trascorsi tutti i termini concessi dalla legge per regolarizzare la propria posizione, non ha provveduto.

Il Comune giustifica tali omissioni sostenendo che sull’ammontare dell’aliquota dovuta si è formata una situazione di incertezza (22 o 10% aliquota IVA) che la pone in una situazione d’attesa da parte del tribunale della certa determinazione; senonché non riteniamo valida questa giustificazione, in quanto la legge mette a disposizione del contribuente l’istituto dell’interpello attraverso cui può rivolgere un quesito all’amministrazione finanziaria ed avere risposta sullo specifico argomento, cioè sul corretto trattamento fiscale. In ultima analisi, il Comune ben può pagare in eccesso a fronte di una futura restituzione dell’indebito.

Concludendo, dalle valutazioni abbiamo rilevato la possibilità di sanzionare il Comune di Empoli. Al Comune è applicabile una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 164.000 euro pari al 100% di quanto dovuto per IVA. In totale il Comune dovrebbe 328.000 euro (164.000 IVA calcolata con aliquota al 22% + 164.000 di sanzione), fatte salve eventuali responsabilità per danno erariale, per la cui determinazione si rimette alla competenza della Corte dei Conti.

Politicamente dimostriamo una cattiva amministrazione della cosa pubblica. Questa vicenda mette in evidenza ancora una volta quanto da tempo denunciamo; si tratta infatti della terza denuncia in un anno contro l’amministrazione di Empoli, di cui l’ultima circa tre mesi fa per il non rispetto della normativa fiscale in tema TARI. Eppure sono queste circostanze molto semplici, basilari per chi si occupa di amministrazione e fiscalità.

Fonte: Ufficio Stampa

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