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Screening oncologici: la Toscana ha recuperato i ritardi dovuti al lockdown

Gli screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori hanno subito una battuta di arresto anche in Toscana a causa del lockdown dovuto alla pandemia. Ma il lavoro intenso ripreso a partire dal giugno scorso ha permesso di recuperare quasi completamente il ritardo. Lo ha spiegato Gianni Amunni, direttore dell’Ispro (l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica), ascoltato ieri pomeriggio in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd). Amunni ha fatto il punto sul sistema di prevenzione oncologica in Toscana, partendo dai dati conseguiti in epoca pre-Covid, ricostruendo quanto accaduto nel 2020 e tracciando il quadro degli obiettivi da perseguire per il futuro.

Gli screening di prevenzione (la mammografia per il tumore al seno, la ricerca del sangue nelle feci per il tumore al colon retto, i test per il tumore al collo dell’utero) nel 2019 in Toscana hanno raggiunto ottimi risultati, superiori alla media italiana, in termini di estensione e di adesione. Secondo i dati citati da Amunni, la mammografia in Toscana è stata proposta al 96% delle donne nella fascia di età indicata, mentre in Italia il dato si ferma all’84%, e l’adesione è stata del 71% (in Italia del 54). Per il collo dell’utero, con la somma dei test, si è raggiunto il 125% di estensione e per il colon il 94%.

Con l’esplodere dell’epidemia di Covid, però, in Italia gli screening di primo livello sono stati bloccati per due mesi. “In Toscana abbiamo proseguito il lavoro con gli screening di secondo livello, cioè gli approfondimenti per i casi sospetti – ha detto il direttore dell’Ispro -. Ma è innegabile che la sospensione abbia avuto conseguenze dolorose anche qui: 197 tumori alla mammella, 248 lesioni del collo dell’utero e 77 casi di cancro al colon retto non diagnosticati nel periodo”. “Dalla fine del lockdown abbiamo lavorato con il massimo impegno, facendo screening tutti i giorni fino alle 21, garantendo distanziamento e sicurezza, per recuperare il ritardo accumulato – ha proseguito Amunni -. Oggi posso annunciare che il ritardo per le mammografie sarà completamente recuperato al 31 gennaio 2021, quello per i test per il collo dell’utero a fine febbraio e per il test per il colon a fine marzo. La nostra capacità di recupero è stata fra le migliori in Italia”.

Resta il problema della minore adesione agli screening, dovuta alla paura del Covid. Amunni ha lanciato un appello: “Oltre alla pandemia ci sono tanti aspetti della salute pubblica che non possono essere trascurati. Ricordatevi che la pandemia finirà, ma il cancro resterà, e purtroppo con un carico di pazienti aumentato”.

Infine, per quanto riguarda il modello di organizzazione regionale, il direttore di Ispro ha spiegato che la Toscana si è dotata di un unico istituto (nato dalla fusione dei preesistenti Itt e Ispo) che si occupa di prevenzione, cura e ricerca, in un modello di rete oncologica, che, ha ribadito, “significa prossimità di accesso, omogeneità ed equità dell’offerta, mettere insieme tutti i professionisti”. Per il futuro prossimo sono molte le direzioni in cui lavorare, dalla personalizzazione sempre più spiccata delle cure agli investimenti in nuove tecnologie e all’uso dei test genomici, ma soprattutto, secondo Amunni, “è necessario integrare l’oncologia ospedaliera con le cure territoriali”. “In Italia oggi ci sono 3 milioni e 600 mila pazienti che si sono ammalati di tumore e sono guariti, è impensabile che questo mondo faccia riferimento solo agli ospedali” ha commentato.

Alla fine dell’audizione il presidente Enrico Sostegni ha annunciato che la commissione lavorerà a una mozione, elaborando gli input arrivati dai vari consiglieri. “Faremo un atto per dare sostegno al lavoro sulla rete oncologica – ha spiegato – e alle sfide da affrontare, a partire dal rafforzamento dei servizi territoriali, per dare a tutti i cittadini della Toscana, in maniera omogenea, le migliori opportunità di cura in caso di tumore”.

Nel corso della seduta è stato anche deciso di elaborare un piano operativo per svolgere un’indagine conoscitiva sul caso Serinper, secondo quanto previsto da una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. Il piano sarà approvato ai primi di febbraio prossimo.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa

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