Lauree Modartech, Mazzeo: "Segnale per il futuro"
“E' un segnale di speranza nel futuro. Vedere l'emozione dei primi ragazzi laureati è la prova tangibile che quando qualche anno fa assieme a Modartech e all'amministrazione comunale avevamo puntato e scommesso su questa iniziativa stavamo andando nella giusta direzione. Soprattutto oggi, in cui molti ragazzi e ragazze non possono frequentare in presenza le lezioni a scuola e all'università, vedere che questi giovani possono coltivare il proprio sogno e iniziare un proprio percorso professionale dopo essersi laureati, è una grande soddisfazione e un incoraggiamento per tutti noi a vedere come più vicino un futuro migliore del presente che stiamo vivendo a causa della pandemia”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, a margine della cerimonia per le prime lauree in Fashion Design di Modartech, la scuola di alta formazione universitaria ospitata nell’ex stabilimento Piaggio di Pontedera, a cui ha presenziato assieme al Sindaco Matteo Franconi e al direttore di Modartech Alessandro Bertini.
Quanto alle scuole riaperte in Toscana, Mazzeo ha spiegato: “Siamo orgogliosi di essere una delle poche regioni d'Italia ad aver fatto ripartire gli istituti superiori seppur al 50 per cento in presenza. Lo abbiamo fatto sia grazie a un lavoro enorme di organizzazione sul territorio, dall'aumento del numero dei bus, ai tutor, al tracciamento coi tamponi rapidi, sia grazie al fatto che i dati del contagio si sono abbassati. E questo per il lavoro encomiabile del personale sanitario che combatte in prima linea ogni giorno il virus, e al senso di responsabilità delle cittadini e dei cittadini toscani che in gran parte hanno rispettato le regole anche a costo di grandi sacrifici personali”.
“La via maestra è tornare alla didattica in presenza al 100 per cento - ha aggiunto il presidente -, ma per riuscirci dobbiamo continuare a essere responsabili e attenti, solo così potremo superare la didattica a distanza. Dobbiamo rendere merito al lavoro fatto dagli insegnanti che nonostante le difficoltà non hanno mai abbandonato i propri alunni. Ma la Dad, oramai è accertato, rappresenta una ulteriore forma di disuguaglianza. Non tutti hanno la connessione rapida e stabile per poter seguire bene le lezioni da casa, e questo è un'altra causa di discriminazione. Per questo, anche con le risorse Comunitarie, dovremo portare il 5G nelle case di tutti i toscani, senza differenze fra chi vive in città e chi vive in un piccolo borgo”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - ufficio stampa