Vaccini, guardia medica e biblioteche: respinte tre mozioni del M5S
Predisposizione di misure per la somministrazione su larga scala del vaccino anti Covid; rimodulazione dell’attività del servizio di continuità assistenziale (guardia medica) durante le ore notturne; possibilità di accesso alle biblioteche e archivi per motivi professionali. Queste le richieste contenute in tre mozioni presentate dal gruppo del Movimento 5 stelle, a firma della consigliera Silvia Noferi, che il Consiglio regionale ha respinto a maggioranza. I tre atti d’indirizzo erano stati inizialmente presentati nel mese di novembre e sono stati successivamente aggiornati attraverso emendamenti presentati dalla stessa consigliera Noferi. Si concentrano su particolari aspetti, sanitari e non solo, determinati dall’emergenza Covid. La prima mozione chiedeva la definizione delle liste alle quali somministrare per prime il vaccino, di individuare per tempo i responsabili dell’organizzazione della campagna vaccinale e le strutture nelle quali verranno somministrati in sicurezza i vaccini. Una mozione che ha trovato in Aula anche il sostegno di Fratelli d’Italia, “perché di fatto è l’invito a stilare un piano vaccinale”, come ha spiegato Diego Petrucci. La Lega ha annunciato il voto di astensione. Dal Partito democratico, la richiesta, non accolta dalla consigliera Noferi, di ritiro della mozione “perché il piano vaccinale è cominciato e la Regione sta facendo un lavoro egregio”, ha dichiarato Donatella Spadi.
Con la seconda mozione, si intendeva impegnare la Giunta regionale “a monitorare il numero di accessi in Pronto soccorso e di chiamate al 118 in orario notturno durante il periodo di emergenza e implementare in modo significativo il numero dei medici impegnati nel servizio di continuità assistenziale, in particolar modo durante il fine settimana e nelle località geograficamente più isolate”. Anche in questo caso, il gruppo del Partito democratico ha invitato a ritirare la mozione: “Il momento vissuto nel mese di novembre era particolarmente critico, ora il servizio di guardia medica funziona benissimo ed è cambiato il contesto”, ha spiegato Federica Fratoni. Richiesta respinta, “perché con la mozione emendata si chiedono incentivi e le preoccupazioni sull’andamento della pandemia rimangono”, ha spiegato la consigliera Noferi.
Respinta anche una terza mozione relativa all’accesso a biblioteche e archivi per motivi professionali. “Le biblioteche e gli archivi hanno risentito degli effetti della pandemia soprattutto per gli studiosi. Bisognerebbe che la Regione intervenisse per equiparare gli studiosi in ambito umanistico ai colleghi che fanno ricerca in ambito scientifico”, ha dichiarato la consigliera Noferi.
Noferi (M5S). Sul piano vaccinale di massa la Regione Toscana cosa pensa di fare?
Il piano vaccinale in Toscana procede a spron battuto. Tutto bene? Sì almeno in questa fase sperimentale, ma come si è organizzata la Regione Toscana per la vaccinazione della popolazione?
“Ieri per la prima volta – afferma la Consigliera del Movimento Cinque Stelle Silvia Noferi - l’assessore alla Sanità, Simone Bezzini, è venuto in aula a rispondere alle molteplici domande sull’argomento ed abbiamo capito che riguardo alle vaccinazioni della prima fase (mondo sanitario + RSA) e della seconda fase (anziani + operatori dei servizi essenziali) più o meno sanno come affrontarla, tant’è che ad oggi la Toscana è la regione che ha utilizzato tutte le dosi inviate dal Governo.
Nemmeno una parola però riguardo alla fase successiva: la vaccinazione di massa della popolazione, che da un calcolo a spanne, esclusi i minorenni e i già vaccinati, dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 milioni e mezzo di persone.
Non proprio uno scherzo o qualcosa che si possa improvvisare.
Abbiamo fatto presente in aula che non è pensabile ricorrere ai medici di famiglia per vaccinare milioni di persone perché:
1. gli ambulatori sono spesso piccoli e più di un paio di persone non possono sostare all’interno
2. ci sarebbero troppi tempi morti a causa delle fasi di vestizione, registrazione, monitoraggio di eventuali reazioni allergiche ecc. ecc.
Con il risultato che per vaccinare la popolazione o almeno un 70% di essa, ci vorrebbero due anni o forse più, mentre tutta l’assistenza sanitaria territoriale per le altre patologie verrebbe improvvisamente e per mesi, a mancare.
Come intende dunque affrontare la terza fase della campagna vaccinale la Regione Toscana nella prospettiva che entro poco arrivi il quantitativo necessario delle dosi di vaccino?
Quali locali pensa di utilizzare? Quali e quanti saranno gli operatori necessari per le somministrazioni, organizzazione, registrazione? Come organizzerà le liste di priorità e le riserve per chi non si presenta? Dove e quando comincerà il reclutamento del personale?
Ad oggi, a nessuno, è dato sapere, niente di niente, nemmeno ai consiglieri regionali che abbastanza frequentemente, nonostante lo smart working, frequentano il palazzo di via Cavour.
Il fatto più inverosimile – attacca Noferi - è che la cosa non sembra interessare i colleghi consiglieri della maggioranza, i quali hanno votato contrario ad una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle che chiedeva di organizzare per tempo la vaccinazione di massa e di informare costantemente il Consiglio.
La nostra mozione era stata depositata il 20 novembre, il PD dopo averla scopiazzata un po’ a dicembre, ieri ha chiesto alla sottoscritta di ritirarla per incomprensibili motivazioni.
Nonostante la bocciatura – conclude - speriamo però che almeno gli serva di incitamento a farne una identica nei prossimi giorni, l’importante per noi è il risultato: i cittadini vogliono sapere quale sarà il loro destino di salute e lavorativo nei prossimi mesi, non chi mette la firma sotto le mozioni.”
Noferi (M5S). Gli studiosi in campo umanistico devono poter accedere alle biblioteche e agli archivi
La mozione presentata il 20 novembre 2020 dal Movimento 5 Stelle aveva che chiedeva di equiparare gli studiosi in campo umanistico ai colleghi che operano in campo scientifico nelle categorie di lavoratori che potevano esercitare le loro attività durante il lock-down è stata respinta dal Pd, che aveva chiesto di ritirarla.
“Agli scienziati e ai tecnici era stato consentito l’accesso ai laboratori, ma agli studiosi e ai ricercatori di materie umanistiche – attacca Silvia Noferi - era stato vietato per molti mesi l’accesso alle biblioteche e agli archivi storici per la consultazione dei documenti originali.
Questi lavoratori del mondo delle Lettere, sono stati discriminati e fortemente penalizzati rispetto ai colleghi del campo tecnico-scientifico, senza alcuna motivazione valida se non la sempre più deplorevole vulgata che tutto quello che ruota nel campo Umanistico sia inutile e non generi profitto.
Il vantaggio non numerabile portato dal progresso della conoscenza non scientifica è alla base del progresso dell’intera Umanità, perché non ci può essere “Scienza Buona” senza Etica e senza una spinta ideale che la guidi; dettami che nascono soltanto dalla conoscenza e dallo sviluppo di una cultura umanistica, quella che si trova principalmente nelle biblioteche.
Partendo da queste banali (per noi) considerazioni – prosegue Noferi - non si capisce come mai, in previsione di una probabile terza ondata della pandemia per cui gli studiosi temono nuove restrizioni all’accesso agli archivi, il Partito Democratico decida che la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle per invitare il governo ad equiparare le biblioteche e gli archivi storici ai laboratori tecnico-scientifici sia superata.
Tra l’incredulità degli studiosi collegati in streaming abbiamo potuto ascoltare le motivazioni espresse dalla rappresentante della maggioranza che chiedeva di ritirare la mozione altrimenti sarebbe stata bocciata.
Una mozione di buon senso, di riconoscimento del valore di questo tipo di lavoro che per dirla con le loro parole “non portava scostamenti di bilancio” è stata bocciata per ragioni ideologiche o forse, molto più probabilmente, per ignoranza.
La cultura Signori - conclude la Consigliera Regionale del Movimento Cinque Stelle - non serve solo per risciacquarsi la bocca quando ci si vuole far belli, va sudata alla scrivania, sui libri e, per l’appunto, anche nelle biblioteche, mondi a quanto pare, sconosciuti per chi ieri ha votato contrario.”