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Pestaggi in carcere a Sollicciano: le reazioni

Il carcere di Sollicciano

Pestaggi nel carcere di Sollicciano, tre agenti di polizia penitenziaria, 6 interdetti dall'incarico.

Il Presidente del Consiglio Regionale Mazzeo: Le istituzioni devono essere presenti anche nelle carceri

“Mi hanno profondamente colpito le notizie che arrivano da Sollicciano, se tutto ciò fosse confermato sarebbe gravissimo, per cui mi confronterò anche con il Garante della Regione Toscana per i Detenuti, l'avvocato Fanfani, e nei prossimi giorni mi recherò nel carcere fiorentino per rendermi conto di persona della situazione. Avevo già visitato durante le festività natalizie il carcere Don Bosco di Pisa e andrò via via in tutte le Case Circondariali della Toscana perché ritengo che la politica e le istituzioni debbano essere presenti ovunque, soprattutto dove ci sono problemi da risolvere. Per questo ora penso che sia necessario che il Consiglio regionale sia a Sollicciano per capire come sia potuta accadere una situazione così grave” così il Presidente del Consiglio Regionale, Antonio Mazzeo, durante la trasmissione TVOPEN di GranducatoTV, che ogni 15 giorni ospiterà il Presidente Mazzeo per un faccia a faccia in diretta coi cittadini toscani.

Dardano (presidente commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali) e Di Puccio: “Gravi i fatti di Sollicciano, visiteremo il prima possibile il carcere”

“La Commissione 4 del Consiglio comunale condanna i fatti avvenuti a Sollicciano, così come li hanno riportati i giornali, esprime solidarietà a tutte le vittime di atti di violenza e si attiverà immediatamente per effettuare una visita al carcere”. Lo dichiara la presidente della commissione Mimma Dardano.

“Con la violenza viene meno l’aspetto di rieducazione che dovrebbe essere lo scopo della detenzione – aggiunge la presidente –, e questo avviene anche per l’annosa carenza di personale degli agenti di Polizia penitenziaria, che lavorano spesso in condizioni ai limiti dell’umana sopportazione. Per questo come per tutti gli altri problemi che affliggono la struttura, la commissione andrà in visita al carcere per ricominciare un percorso di ascolto e di stimolo alle autorità competenti perché intervengano”.

“È ora che il Consiglio comunale rientri nel carcere – afferma Stefano Di Puccio, membro della commissione e da molti anni in prima linea sui problemi di Sollicciano –. Covid o non covid, dobbiamo riprendere il discorso là dove lo avevamo lasciato negli anni scorsi, a partire dalla casa delle semilibertà fino a tutte le altre piaghe del carcere: sovraffollamento, condizioni igieniche e carenza di strutture. Come commissione dobbiamo far sì che le nostre visite al carcere siano periodiche e la nostra azione efficace perché la città di Firenze sia presente sui problemi di detenuti, agenti e personale di servizio a Sollicciano”.

Uilpa: infangato il sacrificio di 38.000 agenti

I fatti di Sollicciano, "vanificano sacrificio e infangano la straordinaria professionalità di 38.000 donne e uomini del corpo di polizia penitenziaria che quotidianamente non solo assicurano la sicurezza nelle carceri del Paese, ma costituiscono anche l'ultimo baluardo di umanità nelle frontiere penitenziarie, connotate ancora da sovraffollamento, sofferenze e abbandono della politica". Lo afferma Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria. "Chi sbaglia va individuato, isolato e perseguito ma se le indagini per il reato di tortura iniziano a essere diverse in tutto il Paese, probabilmente, c'è qualcosa nell'organizzazione complessiva che non funziona e che è da correggere". "Appare evidente - prosegue - che vi sia un problema di sistema: o il reato di tortura è costruito male nel nostro codice penale o significa che l'organizzazione complessiva dei penitenziari non regge". "In verità noi reputiamo che ricorrano entrambe le cose: il reato di tortura è costruito male e l'organizzazione carceraria è pessima".

Spinelli, assessora alle politiche sociali: "La Regione seguirà da vicino l'inchiesta"

La Procura di Firenze ha svolto un'inchiesta che ipotizza torture all'interno del carcere di Sollicciano ai danni di almeno due detenuti. L'indagine coinvolge un'ispettrice di Polizia penitenziaria e otto agenti. La graduata e due agenti sono stati messi agli arresti domiciliari. Tutti sono stati sospesi dal servizio e sei sono stati interdetti per un anno dai pubblici uffici e sottoposti all'obbligo di dimora.

Sulla vicenda è intervenuta l'assessora alle politiche sociali Serena Spinelli: "Se l'ipotesi investigativa venisse confermata si tratterebbe di fatti assolutamente inaccettabili che condanniamo con la massima fermezza. La Regione Toscana seguirà con attenzione i prossimi sviluppi giudiziari e, per quanto di nostra competenza, ci impegneremo affinché le carceri toscane garantiscano una detenzione dignitosa e la riabilitazione dei detenuti, nel rispetto della Costituzione e delle norme vigenti che prevedono il recupero della persona e non la mera detenzione punitiva. Le carceri non devono essere mai luoghi di violenza e sopraffazione".

L'assessora ha ricordato anche come le condizioni carcerarie nel nostro paese siano difficili: "Abbiamo istituti fatiscenti, il sovraffollamento è divenuto ormai la norma e le misure alternative rischiano troppo spesso di restare sulla carta. Desidero inoltre evitare ogni possibile generalizzazione, sappiamo che la maggioranza delle guardie penitenziarie svolge correttamente il proprio lavoro, in condizioni purtroppo dure e con stipendi non adeguati".

Milani, presidente del Consiglio comunale di Firenze: “Chi ha abusato del proprio ruolo sia punito ma al contempo sostegno alla direttrice Tuoni”

“Dallo scorso ottobre è chiamata a dirigere oltre all’istituto Gozzini anche la casa circondariale di Sollicciano. Gli episodi di violenza, oggetto di indagine della magistratura, non vanifichino il buon operato della direttrice e di tante donne e uomini della polizia penitenziaria. Accanto alla condanna per qualsiasi comportamento illecito da parte del personale addetto a Sollicciano, non può mancare da parte nostra la solidarietà e la stima per tutti coloro che si adoperano perché il carcere non sia un girone dantesco”. Lo dichiara il presidente del Consiglio comunale Luca Milani.

“Dallo scorso ottobre, la direttrice Tuoni è chiamata a dirigere, oltre al Gozzini, anche il carcere, in attesa di una nomina definitiva. Un impegno già estremamente gravoso di per sé, reso ancora più pesante dall’emergenza Covid. Siamo perfettamente coscienti delle dure condizioni cui sono sottoposti i detenuti, in un carcere che purtroppo è luogo di pena e non, come dovrebbe essere, di riabilitazione alla vita civile – aggiunge il presidente –. Tuttavia siamo certi che l’operato degli agenti di Polizia penitenziaria sia nella stragrande maggioranza dei casi senza macchia, e anzi, da valorizzare date le condizioni in cui uomini e donne delle forze dell’ordine operano”.

“Il carcere di Sollicciano è parte della città e non un luogo senza legge: il Garante dei detenuti, i Consiglieri comunali e l'Amministrazione hanno, secondo le proprie competenze e responsabilità, prodotto nel tempo visite, atti di indirizzo, comunicati stampa e mantenuto costantemente la vigilanza e l'attenzione sulle condizioni di detenzione, lavorative e della struttura. Ci auguriamo che questa vicenda sia chiusa nella massima trasparenza e sia fatta pienamente luce su quanto accaduto e che si possa tornare da subito a lavorare, con la piena disponibilità della direttrice, come fatto sin qui, per il bene di detenute e detenuti con l’apporto degli agenti e di tutto il personale in servizio presso le due strutture di detenzione cittadine” conclude Milani.

Funaro, assessore a Welfare Comune di Firenze: "Auspichiamo che la giustizia faccia il proprio corso"

“È molto grave quanto accaduto nel carcere di Sollicciano. Gli atti di violenza compiuti da alcuni agenti penitenziari su dei detenuti sono inaccettabili. Auspichiamo che la giustizia faccia il proprio corso e che le responsabilità vengano accertate con un processo quanto più rapido possibile”. Lo afferma l’assessore a Welfare Sara Funaro, che esprime la solidarietà e la vicinanza dell’amministrazione comunale ai detenuti aggrediti e alla direttrice della struttura Antonella Tuoni, con cui si è sentita telefonicamente.

“Ringrazio gli uffici giudiziari e gli investigatori per il lavoro svolto - continua Funaro -, che ha fatto emergere una realtà grave e preoccupante a Sollicciano, realtà che va ad aggravare il quadro già critico della struttura in cui ci sono persone con problematicità importanti e spesso provenienti da contesti culturali diversi, che rendono spesso difficile la convivenza”.

A proposito delle violenze subite da alcuni detenuti, Funaro aggiunge che “non devono delegittimare tutto il personale di Polizia penitenziaria, che ogni giorno lavora in modo serio, nel rispetto dei diritti dei detenuti, e in condizioni spesso difficili sia per la carenza di personale che per la grave situazione di criticità strutturale in cui da tempo si trova il carcere, e sulla quale è necessario intervenire”. “Come amministrazione comunale siamo fortemente convinti che la reclusione vada intesa come rieducazione - spiega l’assessore -, non come punizione. Il carcere non deve essere luogo di dolore e sofferenza, ma di rinascita. Le persone devono uscire migliori rispetto a quando sono entrate e proprio per questo sosteniamo progetti per i detenuti all’interno e all’esterno del carcere. Pensiamo infatti che, offrendo loro opportunità concrete con cui mettersi alla prova, possano avere la possibilità di condurre una vita diversa e diminuire il tasso di recidiva”.

L’assessore Funaro si è sentita anche con il garante dei detenuti del Comune di Firenze Eros Cruccolini e con il cappellano di Sollicciano don Vincenzo Russo e nei prossimi giorni incontrerà le associazioni che portavo avanti i progetti nel carcere.

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