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La protesta delle scuole superiori toscane: esasperati dalla "dad"

La didattica a distanza non basta più agli studenti delle scuole superiori toscane, per questo, stamattina, 7 gennaio, data che avrebbe dovuto vederli in classe, i ragazzi si sono dati appuntamento per protestare contro il mancato rientro in presenza.

Negli slogan e sugli striscioni che si ripetono in molte città toscane si chiede di poter tornare in classe. A Pisa e Pontedera si legge "La scuola si fa a scuola". Tra i presenti e promotori a Pisa, Firenze, Pontedera e a Prato, anche appartenenti alla Rete degli studenti medi della Toscana.

A Prato, a inizio presidio, erano circa una quarantina i manifestanti di fronte al liceo scientifico Niccoló Copernico:.

Gli studenti contestano la scelta del Governo di prorogare all'11 gennaio la ripresa delle lezioni in presenza.

Alunni e insegnanti protestano per "l'esasperazione per la didattica a distanza", che "non garantisce più gli standard educativi e sociali adeguati per l'apprendimento".

Gli studenti hanno con sé i loro pc portatili e tablet per seguire le lezioni a distanza collegandosi da remoto durante la protesta promossa nell'ambito della mobilitazione nazionale del comitato.

Sigle, associazioni e sindacati chiedono "lo screening sanitario completo della comunità scolastica (docenti, personale Ata e studenti) e l'inserimento come categoria prioritaria del personale scolastico ad alto rischio nella fase 1 dell'agenda vaccinale".

Il comitato chiede anche per le scuole superiori "che la riapertura in presenza favorisca l'accoglienza e il recupero scolastico degli studenti fortemente penalizzati dal punto di vista didattico e psicologico a causa della Didattica a distanza" e auspica "che l'attività in presenza non sia finalizzata solo alle necessità di valutare l'andamento scolastico degli studenti, bensì che il tempo sia utilizzato anche per aiutare a ricostruire le relazioni umane tra gli studenti e con i docenti, augurandosi che "siano annullate le prove Invalsi per l'anno scolastico in corso".

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