Empoli piange Luigi Testaferrata, preside del Virgilio e finalista al Campiello
Aveva 88 anni Luigi Testaferrata, ex preside del liceo Virgilio di Empoli e noto scrittore. Ieri è stata annunciata la scomparsa da parte della famiglia. La salma si trova nell'abitazione di via Romboli e domani si terranno i funerali alle 10 nella chiesa di San Giovanni Evangelista.
Luigi Testaferrata lascia la moglie Grazia Antichi, i figli Elena e Michele, il fratello Alessandro, le nipoti, parenti e amici che lo hanno seguito nel suo lungo percorso accademico e culturale.
Inizia come traduttore con le Favole di Fedro (1977), L’elogio della follia di Erasmo da Rotterdam (1978), Le metamorfosi di Ovidio (1981).
La sua opera più celebrata è L'Altissimo e le rose, pubblicata nel 1980 e finalista al premio Campiello. Quel libro, che ottenne il premio Chiavari l'anno successivo, è la sua seconda opera ma da allora lo portò alla ribalta come scrittore di romanzi, tanto da pubblicarne quattro. Collabora con numerosi giornali: La Voce Repubblicana ai tempi di Ugo La Malfa, Il Giorno, Il Giornale, Il Sabato, Bell’Italia, Toscana Qui, Erba d’Arno.
Per i molti meriti culturali, ha fatto parte della giuria del Premio Boccaccio di Certaldo.
Tra le tante onorificenze, nel 1996 per il suo I cenci e la vittoria riceve il premio della Presidenza del Consiglio regionale toscano. Nel romanzo racconta la Liberazione e cita una storia particolare, quella del battaglione Maori che facevano parte dei KIWIS i soldati della 2.Divisione Neozelandese. Saranno loro a entrare in Empoli devastata dalla guerra.
Luigi Testaferrata, il ricordo del sindaco di Empoli Brenda Barnini
Era il 1995 l'anno in cui ho conosciuto il Professore Luigi Testaferrara. Era l'anno della mia quarta ginnasio e i miei 14 anni non bastavano per capire che avevamo avuto la fortuna di avere come Preside del nostro Liceo Classico Virgilio una delle menti più importanti, acute e densamente ricca di cultura che avremmo mai incontrato in vita nostra.
Scrittore, professore, giornalista, intellettuale nel senso più alto e puro che questo termine può assumere. Entrava ogni tanto a sorpresa in classe e faceva domande di storia, greco, latino, letteratura italiana. Sapeva di un sapere con radici solide eppure manteneva la grazia del rispetto verso tutti e tutto.
Un gigante a cospetto di noi ragazzi, un educatore vero che ti faceva venire la voglia di scoprire com'è la conoscenza, la virtù del conoscere per capire. È stato sicuramente una delle figure che ha influenzato le vite di molti di noi e oggi che dobbiamo salutarlo in realtà continua a farci da guida perché ciascuno di noi si sta domandando quali parole avrebbe scelto, quale opera avrebbe citato, quale verso avrebbe dato vita all'ultimo suo soffio.
Grazie Professore, non la dimenticherò mai davvero. Un abbraccio forte e affettuoso alla moglie, ai figli, alle nipoti e a tutti coloro che oggi come me piangono la sua scomparsa.
Il cordoglio dell'associazione Boccaccio
“Se ne va una colonna portante del Premio Boccaccio, un grande uomo di cultura, di cui sentiremo molto la mancanza, come ci mancheranno le sue battute argute e i suoi preziosi suggerimenti, che lasceranno un segno profondo nella storia del Premio -commenta Simona Dei, presidente dell’Associazione letteraria Giovanni Boccaccio, organizzatrice del Premio omonimo, nell’apprendere la notizia della scomparsa dell’amico Luigi Testaferrata -. Era uno scrittore e giornalista attento alla realtà del suo tempo, uno studioso e un uomo impegnato con tutto se stesso in ambito scolastico, prima come professore e poi come preside del liceo classico "Virgilio".
Devo a lui la mia passione per la letteratura, trasmessa durante gli anni del liceo. Era il mio indimenticabile professore d’italiano. E’ stata per me una grande gioia, ormai adulta e avviata in altri settori professionali, avere l’onore della sua presenza in Giuria, e della sua appassionata vicinanza alle attività culturali dell’Associazione. Ci mancherà tantissimo”. “Ti abbiamo conosciuto giovane, ai tempi del liceo. Il migliore professore e preside che abbiamo avuto - aggiungono Anna e Alessandro Renieri, tra i componenti storici dell’Associazione - siamo poi diventati amici di tutta la famiglia. È veramente una grande perdita che ci causa tanto dolore”.
Un cordoglio profondo è stato espresso anche dai componenti della Giuria del Premio Boccaccio a partire da Stefano Folli, che ne ricorda la sua importanza nella storia del Premio come nella cultura toscana. Con altrettanto dispiacere e commozione, si è pronunciato anche l’amico Paolo Ermini, anch’egli tra i giurati del Premio. “E’ la notizia che temevo dall’ultima volta che l’avevo sentito al telefono - ricorda con profondo dispiacere -. Ci legavano stima, simpatia, affetto. Indimenticabile, ed esemplare, la passione che manifestava nella cura delle rubriche, che ha tenuto a lungo sul Corriere Fiorentino. Un uomo di cultura, certo. Ma ancor di più un innamorato della letteratura, della narrativa. Inesauribile il suo amore per la Toscana e in particolare per Firenze, dove si era formato. E’ veramente una grande perdita. Un forte, caloroso abbraccio alla sua famiglia”.
Il saluto del sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni
"È con estrema tristezza che apprendo della scomparsa del Professor Luigi Testaferrata.
Per me, e per molti altri, semplicemente IL PRESIDE.
Perché è in questa veste che l’ho conosciuto, quando ho cominciato il Liceo Classico Virgilio a Empoli nel settembre 1991. Un personaggio straordinario, che ha senz’altro inciso sulla mia formazione, come su quella di una marea di studenti, prima come professore, e poi in quel ruolo. Una delle persone dalla cultura più profonda e raffinata che ho avuto la fortuna di conoscere. Un uomo che incantava, quando parlava di cultura. Ricordo con enorme piacere i passaggi in classe, quando ci deliziava con qualche immancabile aneddoto su Dante. Ma ricordo anche i suoi pezzi straordinari, sul giornale, a ricostruire i tasselli del paesaggio toscano, che si intersecava inscindibilmente con la cultura dei luoghi.
Più di una volta l’ho incrociato per Empoli, scambiando con piacere pareri sulla politica, in particolare, sulla quale era attento come su ogni altra cosa.
Più di una volta, simpaticamente, ho vissuto la gaffe di scambiare suo fratello (gemello) con lui, per l’ilarità di quest’ultimo, e sua quando glielo raccontavo.
Resterà una delle persone più stimabili che ho conosciuto nella mia vita.
Se oggi potesse, ci citerebbe forse Foscolo: “Sol chi non lascia eredità di affetti poca gioia ha dell’urna”. Credo che il Professor Testaferrata ne abbia lasciato molto, di affetto, nei cuori di tante persone.
Gli sia lieve la terra. Le mie condoglianze alla sua famiglia, e a tutta la Città di Empoli".
Il pensiero del consigliere montelupino Daniele Bagnai
"Sono sicuramente uno dei tanti che ancora recano traccia indelebile della conoscenza del prof. Luigi Testaferrata, che sui banchi del liceo Virgilio ha forgiato la sua educazione, facendogli ricordare “ anni felici trascorsi insieme a studiare” ( sono le parole con le quali il compianto professore mi regalava con firma autografa il suo libro L’ALTISSIMO E LE ROSE)
A distanza di tanti anni, ogni nostro incontro era sempre un riaffiorare di simpatici ricordi non solo di tipo educativo ma da cui traspariva il calore umano di un insegnante che mi stimava anche oltre i miei meriti.
Grazie alla sua tempra di uomo di profonda cultura che varcava i confini della scuola che gli fu cara sia come docente che come preside, ha invitato insigni personalità del mondo della cultura non solo letteraria (penso a Carlo Cassola, Manlio Cancogni) ma anche del mondo dello spettacolo teatrale e della lirica (penso a Paolo Poli e ricordo con viva gratitudine una visita scolastica all’allora Teatro comunale di Firenze per assistere alla prova di un concerto diretto dal maestro Riccardo Muti)
Mi è capitato di sentir tessere le sue lodi da Giordano Bruno Guerri , quando ho visitato il Vittoriale e il mio caro professore mi è stato dipinto come uno dei più autorevoli studiosi di Gabriele D’Annunzio e mi fa ancora compagnia la maestria con la quale si cimentava con le terzine della Divina Commedia o le sue spiegazioni nelle quali faceva sempre tesoro del debito di riconoscenza nei confronti del suo maestro universitario Luigi De Robertis
Sono dunque molti i i ricordi che affiorano e che mi fanno unire al dolore dei suoi cari per la scomparsa di una persona non solo di elevato spessore culturale ma anche di generosità umana".