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Scuola posticipata, ma il Cuoio accelera: screening di massa al Checchi di Fucecchio

tampone rapido san miniato

(foto gonews.it)

Il ritorno a scuola slitta, ma gli istituti superiori del Cuoio vogliono farsi trovare pronti. Oggi, martedì 5 gennaio, in vista della riapertura delle scuole i tamponi rapidi anti-Coronavirus hanno preso il via dal Liceo Checchi di Fucecchio. Poi passeranno al Cattaneo e al Marconi della vicina San Miniato. Circa 2600 tra ragazzi e ragazze dei tre plessi si sottoporranno ai test. Circa 1120 i test fucecchiesi (tra oggi e venerdì 8 gennaio), i restanti a San Miniato, nel corso dei prossimi giorni.

Sembrava tutto pronto per tornare a scuola anche al Checchi ma nella notte è arrivata la notizia: si riparte in presenza da lunedì 11 gennaio. C'è un po' di scoramento, era lecito aspettarselo, ma i tamponi vanno avanti. "Siamo pronti per tornare a scuola, questo è uno screening importantissimo" ha detto emozionata una delle prime studentesse che si sono sottoposte al tampone, Sara Ferraro. E però per tornare tra i banchi e abbandonare la didattica a distanza serviranno ancora alcuni giorni.

Nella sede di via Padre Checchi il liceo fucecchiese ha chiamato a raccolta alunni e alunne, personale Ata, professori e professoresse. Metà scuola oggi, metà l'8 gennaio di pomeriggio, perché al mattino era prevista la lezione in presenza per il 50% di studenti e studentesse che si erano già sottoposti al test.

La preside Genny Pellitteri si è detta contenta per questo progetto, ma non ha nascosto un pizzico di delusione per il rientro posticipato: "Con la DaD avevano perso un po' di tracciabilità, era necessario fare questi tamponi. Eravamo pronti a riaprire in presenza e lo siamo tuttora, il problema non è dentro la scuola. Avevamo seguito uno stretto piano di sicurezza per riaprire, ma in questo caso ci adattiamo, siamo abituati a cambi repentini. Le famiglie sono disorientate e serviva un po' di considerazione in più anche verso i dirigenti scolastici".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche una delle professoresse, Sara Ignesti. Docente di matematica e fisica, dopo il tampone si è soffermata sulla situazione a Fucecchio: "Lo screening è strutturato bene. Abbiamo lavorato bene. Se si mantengono le distanze si può riaprire. Il problema può essere fuori, penso ad esempio ai trasporti, che possono essere organizzati meglio. Certo è che per una professoresse fare lezione in classe è un'altra cosa".

I test rapidi sono stati realizzati in collaborazione con Farm@Rete, Cooperativa Colori e Istituto Sant’Andrea di Empoli. Sono finanziati dalla Fondazione CRSM, il cui presidente Antonio Guicciardini Salini ha ricordato: "Spesso interveniamo in ambito culturale e artistico, ma non possiamo tirarci indietro in questo momento di emergenza. Abbiamo lavorato in diversi comuni, grazie alla stretta sinergia con Crédit Agricole".

Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio, ha citato il discorso del presidente Mattarella: "Se si rimane uniti, si vince. In questo caso col Checchi abbiamo visto un gruppo di lavoro importante. Ringrazio chi ci ha dato una mano, questo progetto è stato condiviso e riuscito. Fare test è importante per il tracciamento. Adesso dobbiamo ripartire, ma serve senso di responsabilità".

I test approderanno nei prossimi giorni sotto la Rocca, circa 800 al Cattaneo e circa 600 al Marconi. Il sindaco di San Miniato Simone Giglioli ha concluso: "Gli istituti superiori hanno patito questo periodo durante la seconda ondata. Con lo screening vogliamo tornare a tracciare i casi e far rientrare tutti e tutte in sicurezza a scuola. Il servizio non è a beneficio di un solo Comune, ma di una platea più ampia, e questo è un bene".

Gianmarco Lotti

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