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Consiglio regionale, il presidente Mazzeo illustra il bilancio dei primi mesi di lavoro

In poco più di due mesi il Consiglio regionale ha tenuto 14 sedute di aula (contro le 24 svoltesi dal 1 gennaio al 30 luglio 24); 32 le sedute di commissione, nonostante il loro insediamento sia avvenuto poco più di un mese fa. Il tasso di presenza dei consiglieri regionali ai lavori dell’Aula è stato pari al 99,1%, con sole 5 assenze a fronte delle 560 presenze esigibili. Nella conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, condensa in questi numeri il bilancio dei primi mesi di lavoro della XI legislatura ("La democrazia in Toscana non si è fermata nonostante il Covid", sintetizza) e al tempo stesso lancia quattro linee di lavoro, le chiama “suggestioni”, per immaginare la Toscana del futuro. Al suo fianco anche il vicepresidente Marco Casucci, in rappresentanza di tutti gli altri membri dell’Ufficio di presidenza del Consiglio.

“La prima suggestione sulla quale saremo impegnati sarà il Tavolo per il Recovery Fund”, dice Mazzeo. Il tavolo, al quale siederanno Anci, Upi, il presidente Giani e il suo delegato Anselmi, il presidente della Commissione Europa Gazzetti, le imprese, i sindacati e il Terzo Settore, per definire le priorità toscane. "Perché se c'è condivisione - spiega Mazzeo - poi le opere si concludono più velocemente".

Il secondo obiettivo è la digitalizzazione del Consiglio regionale, per andare oltre la capacità di funzionare in modalità mista, come fatto in questi primi due mesi, e “farlo diventare il consiglio regionale più innovativo d’Italia, facendo investimenti per migliorare il lavoro e l’accessibilità degli atti”. Entro i primi sei mesi del 2021 dovrebbero essere completate le nuove infrastrutture digitali per la gestione dell’aula e degli atti per giungere poi, a settembre, a un anno dall’insediamento, ad avere un’aula rinnovata, più tecnologica e multimediale. “L’idea di fondo spiega Mazzeo è che il Consiglio debba essere una casa aperta a tutti i toscani, anche grazie alle nuove tecnologie, sia per dare voce a chi non ha voce, sia perché un principio fondamentale della democrazia è la conoscenza. I consiglieri devono conoscere per deliberare al meglio e  i toscani devono poter sapere, vedere e conoscere cosa fa il consiglio regionale e ogni singolo consigliere”.

Altra linea di impegno, “la Commissione di idee per la Toscana del 2050 - aggiunge il presidente, perché l’emergenza sanitaria non deve impedirci di riprendere in mano il binocolo per provare a vedere la toscana del futuro, le cui basi  le metteremo nei prossimi due o tre anni e per definire il quale non basta la normale dialettica con esecutivi, nazionale e regionale, ma serve uno scatto di fantasia e anche un po’ di utopia”. “Da quello che faremo oggi spiega ancora - dipenderà la toscana nel 2050; gli investimenti che scegliamo ora determineranno il livello di sviluppo e di giustizia sociale di domani”. Per definire questa piattaforma, Mazzeo proporrà la costituzione di una commissione con i tre rettori delle università toscane più i direttori di Sant’Anna, Normale e Imt “che ci aiutino a individuare scienziati e filosofi, economisti e operai, imprenditori sportivi e botanici, metà donne e metà uomini, anche giovanissimi, per dare vita a un organismo fuori dalla logica dei partiti, a una squadra di esperti che, mentre la politica si occupa dell’oggi e del domani, pensi al dopodomani”. E cita alcune domande da sciogliere: “In che case vivremo? Come comunicheremo? Da dove arriverà l'energia di cui avremo bisogno?”

E aggiunge: “Nessuno, trent’anni fa, immaginava il turismo low cost o il nuovo terziario avanzato fondato sulle app. Insomma, oggi i nuovi lavoratori come i riders non hanno diritti perché nessuno si immaginava che potesse nascere un lavoratore che porta il cibo a casa con una bici e viene contattato e pagato tramite una app che ha nel cellulare, ma di certo oggi a quel lavoratore vanni dati i diritti classici come ferie, riposo, orario, malattia, maternità, ammortizzatori sociali, pensione, ) che vanno affiancati a nuovi diritti, come quello di non essere tracciabile continuamente dal datore di lavoro. Ma questo è l’oggi e la domanda è: siamo in grado di ipotizzare il domani?”. Per questo, continua, “la politica deve essere in grado di liberarsi dalla schiavitù del momento e di riprendersi la capacità dei tempi lunghi. Io immagino una toscana più verde, più rosa e più giovane, che sia piena di eccellenze non solo per la sua storia e il suo patrimonio ma anche nell’innovazione”.

Il terreno di partenza, però, è proprio il patrimonio di eccellenze che la Toscana, già oggi, può vantare. Si tratta, ed è questa la quarta suggestione che Mazzeo mette sul tavolo, di utilizzare le eccellenze per valorizzare l’identità toscana. “Lavorare nel 2021 per perseguire questo obiettivo spiega è quanto ho chiesto all’Ufficio di presidenza, dopo aver licenziato le tre leggi finanziate sui ristori. Perché la storia del nostro territorio, ed è bene sottolinearlo,  è fatta di un patrimonio enorme non solo culturale e artistico, ma anche della sua capacità di far nascere idee, progetti e sviluppare eccellenze. Proprio questa sua capacità deve servire a progettare la Toscana di dopodomani, fatta di una comunità che, cosciente della propria tradizione, abbia la voglia, il coraggio e anche le competenze per scommettere sul domani”. Alcuni progetti sono già delineati. Intanto, il Consiglio promuoverà un salone in cui rappresentare il genio toscano, per valorizzare le eccellenze esistenti. In secondo luogo, il Consiglio dovrà aprire sempre più le sue porte, Covid permettendo, a cittadini, studenti e scuole per farsi conoscere e mettersi a loro disposizione. Infine, il Consiglio dovrà essere una casa di vetro, “con un maggiore protagonismo di tutti i consiglieri, una rinnovata comunicazione di quello che qui dentro viene fatto e la possibilità, per tutti gli uffici e i dipendenti, di poter essere valorizzati per quello che possono dare all’Ente”.

Mazzeo inoltre ricorda che il Consiglio regionale figura tra le PA che pagano più velocemente (in media in 15 giorni contro i 30 o più di altre amministrazioni), che pone particolare attenzione alla programmazione e che ha uno dei bilanci gestionali tra i più avanzati d’Italia.  Questo conclude - ci dà un quadro molto preciso di responsabilità e ci dice che tenere sotto controllo i conti ci offre la possibilità di fare velocemente economie e riutilizzare velocemente l’avanzo per finanziare leggi consiliari.

“Abbiamo avuto e avremo un compito gravoso, perché stiamo attraversando la crisi più dura e difficile del dopoguerra dice il vicepresidente Marco Casucci. Il nostro dovere è quello di agire responsabilmente, pur nelle diversità delle idee. E infatti, con responsabilità, abbiamo prodotto leggi importanti, venendo incontro a categorie che erano rimaste escluse dai ristori nazionali. Abbiamo di fronte a noi, e dobbiamo sfruttarla meglio, una grande occasione per realizzare una regione forte, vicina ai cittadini e capace di affrontare le sfide per il futuro”.

Infine, il presidente Mazzeo rivolge un augurio di buon lavoro ai giornalisti, “che pur in un contesto difficile hanno garantito l’informazione ai cittadini”, un ringraziamento all’Ufficio di presidenza, ai consiglieri e alla struttura del Consiglio regionale, “che non si sono sottratti alle loro responsabilità nonostante le difficoltà, anche logistiche”, e un augurio di buon anno ai cittadini, ai quali rinnova “l’invito a comportamenti responsabili per limitare il contagio della pandemia”. In questo contesto, aggiunge, “un augurio speciale e caloroso voglio rivolgere al consigliere Iacopo Melio, che è ancora ricoverato in ospedale: ti aspettiamo in quest’aula, perché vederti qui sarà il segno che il virus è stato sconfitto e perché sappiamo che potrai garantire al Consiglio un grande contributo di idee”.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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