Aiuti a chi ha bisogno: 'Fucecchio con il cuore' continua
Il progetto di solidarietà “Fucecchio con il cuore” ideato e promosso dalla Fondazione I Care, dallo SPI CGIL, dalla sez. soci coop, dall’Auser e dall’atletica Fucecchio, attivo da maggio di questo anno con l’impegno, di fornire un pacco spesa con generi di prima necessità alle famiglie in stato di bisogno, prosegue anche nei mesi di gennaio e febbraio del prossimo anno.
"L’impegno che ci eravamo assunti di fornire un aiuto alimentare alle famiglie che si sono trovate in difficoltà causa la crisi economica conseguente alla pandemia si è protratto oltre il previsto fino ad oggi ed oggi in piena seconda ondata pandemica, non ce la sentiamo di abbandonare queste famiglie ed abbiamo deciso di proseguire la distribuzione dei pacchi alimentari anche per i primi mesi del prossimo anno. Purtroppo la situazione, da maggio ad oggi non è mutata e poche sono le famiglie che hanno declinato il nostro aiuto devolvendolo a chi ne ha più bisogno. Facendo un bilancio di fine anno possiamo dire che abbiamo in carico circa 33 famiglie e distribuiamo, anche con consegne a domicilio per chi non può muoversi, un pacco alimentare con generi di prima necessità. Ad oggi abbiamo distribuito kg 700 di pasta, kg 221 di riso, lt. 1.350 latte e lt. 221 di olio, 1.103 confezioni pomodori pelati, 1.281 scatolette di tonno, kg 209 di zucchero, 422 confezioni di biscotti, kg 212 di farina, 1.440 confezioni di legumi e quando abbiamo la disponibilità del “reso” anche frutta e verdura fresca. In giugno facemmo una campagna pubblicitaria e fornimmo anche i nostri recapiti per chi riteneva di avere necessità del nostro aiuto, ma la maggior parte delle 33 famiglie che attualmente aiutiamo, sono inviate dal servizio sociale.
Nonostante questo, noi riteniamo che la priorità per il nostro Paese sia quella di rilanciare uno sviluppo economico sostenibile incentivando la ricerca e le nuove tecnologie e se c’è una cosa di cui dovremo aver fatto tesoro è che la salute e le condizioni di vita di ciascuno di noi sono sempre più connesse e possiamo uscire da questa crisi solo con una maggiore equità e coesione sociale. Permetteteci di augurare a tutti che queste insolite feste, meno consumistiche e meno gioiose, servano a far riflettere sulla fragilità del nostro pianeta e della condizione umana dei più poveri e sfruttati, per poterci rialzare e camminare sulla strada giusta".
Fonte: Fondazione I Care