Servizi pubblici e Multiutility regionale, la Filctem Cgil Toscana: "Tutelare ruolo del pubblico"
In merito alla discussione aperta sulla gestione dei servizi pubblici locali nella nostra regione, la Filctem-Cgil ribadisce, come sempre ha fatto, la propria attenzione riguardo ad eventuali percorsi di rafforzamento della governance pubblica e del ruolo pubblico, che siano orientati al mantenimento sul territorio toscano dei centri decisionali e strategici nonché di tutte le attività collegate.
Si ritiene, infatti, che il radicamento e la prossimità territoriale delle attività e dei centri decisionali con i cittadini e le istituzioni, insieme al rafforzamento del ruolo degli enti locali nella proprietà e nella gestione, siano fondamentali in servizi primari come acqua, gas, igiene ambientale e che, invece, un loro allontanamento dal territorio produca pesanti ricadute sia per i lavoratori che per il sistema delle imprese toscane.
Abbiamo ribadito queste posizioni anche in alcune recenti vertenze aperte insieme alle lavoratrici e ai lavoratori dei settori. Meno di due mesi fa, era il 4 novembre, la Filctem-Cgil era con i lavoratori del gas delle province di Firenze, Prato, Pistoia e Pisa allo sciopero unitario e al presidio sotto Palazzo Vecchio per protestare contro la vendita al privato delle quote di maggioranza di Toscana Energia (con il forte indebolimento degli enti locali e dei cittadini e con effetti pesanti sull’occupazione e sull’indotto per le imprese del territorio toscano) e contro il trasferimento di attività e dei lavoratori impegnati in ruoli strategici nella gestione delle politiche aziendali.
Riteniamo che sia necessario porre rimedio a tali situazioni ed evitare che si ripetano in futuro, ponendo fine alla mancanza di una visione comune e strategica delle singole amministrazioni della Toscana e superando l’atavica difficoltà a collaborare e l’innata tendenza a distinguersi, divenuta ormai stucchevole e controproducente, da cui il ruolo pubblico esce sempre più debole e frammentato.
Crediamo altresì che tali progetti non possano connotarsi unicamente come mere operazioni finanziarie o di ingegneria societaria ma semmai partire dalla centralità del ruolo pubblico e da progetti industriali nei settori interessati che mettano al centro la qualità e la sostenibilità economica ed ambientale dei servizi insieme alla tutela e alla valorizzazione dell’occupazione, diretta e indiretta, mantenendo un forte radicamento e uno stretto legame con i territori e le comunità.
Infatti acqua e gas (ma il ragionamento vale per l’insieme dei servizi pubblici) sono indispensabili e funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini e delle comunità, come peraltro dimostrato durante l’emergenza pandemica quando la prosecuzione senza interruzioni dell’attività lavorativa dei lavoratori elettrici, dell’acqua e del gas (per limitarci soltanto ai servizi pubblici rappresentati dalla categoria) ha consentito alle strutture sanitarie e all’intero Paese di non fermarsi.
Come dicevamo, tali settori sono centrali anche per un equilibrato e compatibile sviluppo sociale ed economico del territorio. Acqua e gas nella nostra regione rappresentano infatti circa 5000 addetti diretti e altrettanti nell’indotto, quasi 500 milioni di euro di investimenti all’anno e oltre 2 miliardi di euro di fatturato.
Siamo convinti infine che la discussione su questi argomenti non possa realizzarsi passando sopra la testa delle lavoratrici e dei lavoratori e prescindendo dai contributi e dalle competenze che questi sono in grado di esprimere.
Per questo riteniamo di fondamentale importanza un pieno e pronto coinvolgimento dei sindacati, confederali e di categoria, da parte delle amministrazioni pubbliche interessate in cui approfondire queste rilevantissime questioni puntando allo sviluppo del nostro territorio e alla tutela e alla qualificazione del lavoro.
Firmato: Filctem Cgil Toscana
Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze