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Cadaveri nelle valigie, arrestata convivente del figlio dei Pasho

I coniugi Pasho

I Carabinieri del Comando Provinciale di Firenze stanno dando esecuzione a un Decreto di fermo del PM, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, nei confronti di una pregiudicata 36enne di nazionalità albanese, all'epoca dei fatti convivente con il figlio della coppia dei coniugi uccisi.

La donna, Elona Kalesha, è accusata di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri dei due coniugi. Aveva negato di essere stata l'ultima persona ad aver visto vivi i coniugi Pasho. A breve sarà trasferita in carcere, presumibilmente a Sollicciano dove è stato detenuto anche l'ex compagno. Dopo l'arresto si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

In corso anche il sequestro di un appartamento in via Felice Fontana dove viveva la donna, come anche il garage di via del Pantano dove abitavano Elona e Taulant fino all'arresto dell'uomo. Elona vi è rimasta anche nel periodo in cui è avvenuta la sparizione dei Pasho, finché non è stato eseguito uno sfratto alcuni anni dopo.

Il pm Ornella Galeotti ha stabilito un fermo per Elona Kalesha, 36 anni, nell'indagine per il duplice omicidio dei coniugi Pasho e l'occultamento dei loro cadaveri, i cui resti sono stati trovati in quattro valigie nei giorni scorsi a Firenze, "per pericolo di fuga". Lo stabilisce il decreto di fermo eseguito prima delle 7 dai carabinieri nell'appartamento di via Felice Fontana a Firenze dove la donna vive.

Al momento dell'arresto, la donna era da sola in casa. Secondo quanto appreso Elona Kalesha risulta titolare di partita Iva e lavora nel ramo delle pulizie.

La ricostruzione

Secondo la ricostruzione dei carabinieri fatta grazie ai condomini, Elona Kalesha venne vista andare via frettolosamente dall'abitazione di via Fontana all'ultimo giorno di contratto dell'affitto.

Kalesha stamani non è stata arrestata in questa casa di via Fontana, dove lei di fatto non avrebbe mai abitato, ma in un'altra abitazione, sempre a Firenze, a Rifredi. La procura ha messo sotto sequestro l'appartamento di via Felice Fontana sperando di trovare qualche indizio facendo effettuare nuovi rilievi.

Nel 2015, per le proteste degli altri condomini riguardo al cattivo odore, la proprietaria dell'alloggio situato al piano terra chiamò i carabinieri ma non emersero anomalie.


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