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Obbligo di casco sui monopattini, Cocollini (Lega): "Prima bando per lo sharing, poi ordinanza"

"Un bando fatto nei mesi scorsi, poi aggiudicato, finalmente parte oggi il servizio di sharing di monopattini a Firenze, e il sindaco Nardella cosa fa? Nello stesso giorno annuncia un’ordinanza che inserirà l’obbligo del casco per chi usa il monopattino a partire da febbraio. Peccato che quando il bando è stato emesso, e poi aggiudicato, l’obbligo non ci fosse. Chi provvederà adesso ai caschi per gli utilizzatori dello sharing? Peraltro, notiamo che il casco è un oggetto personale, che difficilmente può essere passato di mano in mano per elementari norme igieniche. Quindi? Chi utilizzerà lo sharing dovrà prima acquistarsi un casco? Un bel pasticcio". Questo il commento del consigliere Emanuele Cocollini della Lega.

"Se il vincitore del bando adesso farà ricorso è facile prevedere che lo vincerà. E il Comune cosa farà a quel punto? - aggiunge Coccolini -. Noi siamo assolutamente favorevoli ad introdurre l’obbligo del casco non solo per i monopattini ma anche per le bici. Concordiamo in pieno sul garantire la sicurezza dei cittadini, ma per questo serve una legge nazionale e non l’ordinanza di un sindaco. Altrimenti uno si mette il casco a Firenze e se lo toglie a Scandicci. Chi usa lo sharing, che per sua natura può essere una scelta all’ultimo minuto, non porta il proprio casco con sé, inoltre non è stata prevista nessuna segnaletica, nonostante il bando risalga a febbraio. In più, l'ordinanza così scritta ammette lo stato precario delle strade a Firenze, ed è facile prevedere che le assicurazioni non pagheranno eventuali incidenti che saranno quindi a carico del Comune".

"Non vorremmo che il sindaco abbia voluto fare uno spot propagandistico a discapito di aziende che hanno investito fino a 3 milioni di euro in questo progetto, aziende che sono state sempre aperte e non hanno avuto accesso a nessun ristoro sebbene ci sia stato un enorme crollo del fatturato. Siamo piuttosto curiosi di vedere come andrà a finire questa vicenda” conclude il consigliere.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa

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