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Casa della Memoria, un 'trittico' di partigiani donato da Andrea Meini

‘Abbiamo combattuto per riconquistare la libertà di tutti, per chi c’era, per chi non c’era, e per chi era contro’. È questo il titolo dell’opera di Andrea Meini che l’artista empolese ha voluto donare al Comune di Empoli.

Proprio nei giorni scorsi la giunta comunale ha approvato ufficialmente la donazione, ricevendo con grande piacere e gratitudine il dipinto.

Meini è empolese doc, nato nel 1966, ha studiato a Firenze, raggiungendo la maturità artistica, poi il perfezionamento in Arti Grafiche all’Istituto d’Arte di Porta Romana e la laurea in arti visive nella sezione Pittura dell’Accademia di Belle Arti. Il suo studio si trova nel cuore del centro storico di Empoli.

Il titolo del dipinto è una frase pronunciata da Arrigo Boldrini, partigiano classe 1915.

L'opera era destinata ad una mostra tenutasi allo Spazio d'Arte Alberto Moretti a Carmignano nel 2011, per l'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. «Quello che cercavo – spiega l’artista – era una testimonianza diretta di chi ha vissuto questi cupi periodi trovando un moto di reazione. L'occasione si è presentata con la conoscenza di una donna che ha dedicato la propria vita alla giustizia sociale imbracciando, quando si è reso necessario, anche il fucile.

Nada Parri, empolese, partigiana, madre, anche sindaco di Cerreto Guidi, impegnata nei sindacati in difesa di chi aveva più bisogno, una figura emblematica che per il nostro territorio rappresenta senz'altro un modello da seguire».

«Nacque così, dopo il mio incontro con lei, il primo dei tre ritratti di partigiani, definendo in forma figurativa il significato profondo della frase che ha dato il titolo all'opera – ha proseguito Meini».
Una volta terminata la mostra e spenti i riflettori, questo dipinto di dimensioni considerevoli (cm152x325) realizzato su pannelli di multistrato in tecnica mista, dalla grafite all'acquerello, da interventi a cera e velature oleose, è rimasto nello studio di Meini per dieci anni.

«Un'altra circostanza inaspettata – racconta il pittore – mi ha suggerito la possibilità di trovare una collocazione più adatta. Proprio in questi ultimi tempi è stata restaurata dal Comune, a Santa Maria a Ripa, la vecchia casa del fascio, ormai in stato di completo abbandono, ed è stata trasformata in Casa della Memoria. Un luogo dal valore altamente simbolico anche per la natura della sua prima destinazione. Ho trovato naturale proporre alla nostra sindaca e all'amministrazione comunale la donazione del dipinto da collocare in una sala della Casa della Memoria e così è avvenuto, pochi giorni fa sono stato informato dell'approvazione da parte della giunta comunale all'acquisizione dell'opera».

Ringrazio pertanto il Comune di Empoli, Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale con delega in materia di cultura della memoria, Giulia Terreni, assessore alla cultura, la dr.ssa Cristina Gelli, in qualità di esperta dei beni culturali e direttrice dei musei empolesi per la loro pronta disponibilità ad adottare questo mio lavoro che spero venga accolto con benevolenza dalla nostra comunità».
Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Comunale Alessio Mantellassi è andato a vedere l’opera nello studio di Meini: «Ringrazio Andrea Meini per il suo dono alla città. È bello che la casa della memoria possa essere anche casa di arte e di bellezza. I volti e le storie delle persone, protagonisti dell'opera, sono fondamentali per tenere viva la cultura della memoria cittadina».

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