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Cadaveri nelle valigie, i carabinieri interrogano il fratello della vittima

Shpetim pasho

Nel riquardo Shpetim Pasho, sullo sfondo i campi dove sono state ritrovate le valigie

Dritan Pasho, fratello di Shpetin i cui resti sono stati rinvenuti all'interno di quattro valigie ritrovate nei pressi del carcere fiorentino di Sollicciano, è stato ascoltato alla caserma di Borgo Ognissanti a Firenze. "Noi non abbiamo nessun prossimo passo, lo dovete chiedere ai carabinieri. Lui ha raccontato quello che sapeva e basta. Quindi noi adesso aspettiamo. Non abbiamo sospetti su nessuno, assolutamente no", queste le parole del suo legale Elisa Baldocci.

Il parente "è stato ascoltato come persona informata sui fatti - ha detto il legale - poi sostanzialmente non c'è stata nessuna evoluzione. Io non ero presente quando era ascoltato, l'ho accompagnato alla caserma dei carabinieri di Borgo Ognissanti. Dritan Pasho non aveva avuto più contatti col fratello e sua moglie, per lui erano spariti nel 2015 e basta. Li ha visti prima che sparissero. Non erano sicuramente con lui quando sono spariti".

Anche in merito al figlio di Shpetin, al momento è detenuto in carcere in Svizzera, l'avvocato ha detto che Dritan Pasho "dopo la sua scomparsa non ha saputo più niente".

 


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