Spaccio in pineta a Viareggio, 4 arresti. Sequestrato ristorante a Lerici
Questa mattina, 14 dicembre, la polizia ha condotto una maxi operazione nei confronti di un’associazione a delinquere di marocchini e italiani dediti allo spaccio di cocaina e hashish nella Pineta di Levante di Torre del Lago.
Sono 4 le persone da sottoporre a custodia cautelare e 21 le perquisizioni da eseguire su altrettanti indagati.
Nella capillare perlustrazione della pineta sono impegnati circa 100 poliziotti, con aliquote della Questura di Lucca, del Reparto Mobile e del Reparto Prevenzione Crimine di Firenze, oltre alle unità cinofile della Polizia di Stato.
Le indagini della Squadra Mobile di Lucca e del Commissariato di Viareggio, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, hanno documentato la continuità dell’attività di spaccio svolta dall’associazione, da circa due anni, presidiando in forma stabile la pineta.
È in corso il sequestro di un ristorante di Lerici riconducibile all’associazione, utilizzato per il reimpiego di denaro provento di spaccio.
L'operazione
Sono oltre un centinaio gli uomini e le donne della Polizia di Stato che, stamattina, all’alba, hanno dato esecuzione, ad una vasta operazione antidroga volta a smantellare un’associazione a delinquere dedita allo spaccio di cocaina ed hashish nella Pineta di Levante di Torre del Lago.
L’organizzazione, indagata dagli investigatori della Squadra Mobile di Lucca e del Commissariato distaccato di Viareggio, avevano eletto la pineta a base operativa adibendola a piazza di spaccio, presidiata notte e giorno, anche con l’uso di armi, con sentinelle, addetti allo spaccio e addetti all’approvvigionamento di viveri, alla costruzione di manufatti per dormire, cucinare e per nascondere lo stupefacente.
In esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip di Firenze, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo toscano, sono quattro i soggetti tratti in arresto, 2 dei quali sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere, gli altri agli arresti domiciliari. Si tratta di E.A., noto come Alessandro (Marocco 1984), e L.G. (Carrara 1991), ristretti in carcere, e di S.H. (Marocco 1989), G.F. (Pescia 1964), sottoposti agli arresti domiciliari.
Altri tre indagati, colpiti da misura cautelare, sono stati sottoposti al divieto di dimora nel comune di Viareggio: B.S. (Viareggio 1975), D.M. (Marocco 1998).
Contestualmente agli arresti, sono state eseguite 21 perquisizioni nei confronti di altrettanti sodali e fiancheggiatori, italiani e marocchini, uomini e donne, residenti nelle provincia di Lucca e in quelle limitrofe.
Sempre questa mattina, oltre agli arresti e alle perquisizioni, è stata sottoposta a sequestro preventivo un’attività di ristorazione, usata dall’associazione per il reimpiego e il riciclaggio degli ingenti guadagni che il sodalizio ha derivato dallo spaccio (per una somma non inferiore a 70 mila euro). Si tratta del ristorante “La Conchiglia Bistrot”, nel comune di Lerici (SP), intestato a due italiani, indagati per il reato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e all’auto riciclaggio avendo gestito l’attività in nome e per conto del sodalizio.
Sequestrati anche due motoveicoli e due vetture riconducibili al sodalizio ed asservite ai suoi scopi delittuosi.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze ha infine disposto il sequestro della porzione della Pineta di Levante attigua alla stazione ferroviaria di Torre del Lago e la restituzione all’Ente gestore, con obbligo a carico di detto Ente e di RFI della rimozione dei manufatti che il sodalizio ha predisposto nel tempo, anche a ridosso della strada ferrata, per agevolare l’attività di spaccio ed il controllo dell’area.
L’associazione
Il gruppo, promosso e capeggiato da E.E, poteva contare sulla stretta e costante collaborazione di tossicodipendenti italiani e stranieri, a cui era affidato, tra gli altri, il compito di vigilare le zone limitrofe alla pineta per segnalare l’eventuale presenza della polizia. In particolare, G.F., B.S e D.M presidiavano la piazza di spaccio svolgendo vari compiti: dall’approvvigionamento alla preparazione del cibo che tutti i sodali, presenti nella piazza di spaccio dalle 9 del mattino alla mezzanotte, consumavano dentro la Pineta, dalla costruzione di manufatti ove custodire lo stupefacente interrato alla ricarica dei telefoni all’alimentazione delle torce utili per la sera.
Tra gli arrestati anche L.G., a cui era affidato il prevalente compito di accompagnare, in mattinata, e prelevare, verso le 24, i marocchini utilizzando le autovetture in loro disponibilità.
Gli altri 21 indagati hanno messo a disposizione degli spacciatori appartamenti in cui ospitarli e vetture; fermati con sostanza stupefacente appena acquistata dal sodalizio, in più occasioni, hanno nascosto l’identità dello spacciatore per informarlo immediatamente dopo l’intervento di polizia; hanno agevolato l’allontanamento dalla piazza di spaccio del capo del sodalizio e dei suoi più stretti collaboratori durante i controlli del personale operante; si sono adoperati per fare avere ai marocchini false patenti di guida.
Il sodalizio contava su centinaia di clienti che, giornalmente, quasi in processione, raggiungevano il luogo di spaccio, prevalentemente a bordo dei treni, costeggiando la linea ferrata dell’adiacente stazione di Torre del Lago. Per facilitare l’accesso alla piazza di spaccio il sodalizio ha anche installato un vero e proprio ponte in ferro per il superamento del canale, poi rimosso dall’intervento della Polizia Ferroviaria e di RFI, il cui personale è stato a più riprese costretto ad intervenire anche su varchi nelle recinzioni della pineta, in corrispondenza della linea ferroviaria, creati dagli spacciatori o dagli stessi clienti.
Controllo militare e violento della piazza di spaccio
Il capo del sodalizio E.E. pretendeva che i sodali non lasciassero la pineta, specialmente di notte, per impedire che altri la occupassero per spacciare. L’ordine era quello di spaventare l’intruso, anche mostrando la pistola o picchiandolo.
Son ben quattro gli episodi di violenza documentati dagli investigatori: il più grave ai danni di un senzatetto che ha lasciato la pineta dopo il tentativo di annegamento che i sodali hanno messo in atto costringendolo con la testa in acqua, per diversi secondi.
L’indagine
La presente indagine nasce dagli esiti dell’intensa attività di contrasto al miscrospaccio condotta, a fine 2018, dai poliziotti del Commissariato di Viareggio nella zona boschiva attigua alla stazione ferroviaria di Torre del Lago. Già allora emerse l’esistenza di un gruppo di italiani e marocchini stabilmente dediti allo spaccio di hashish e cocaina.
L’ingente flusso di clienti ha poi spinto gli investigatori della Squadra Mobile e la polizia giudiziaria del Commissariato ad ipotizzare l’esistenza di una vera propria associazione a delinquere, con ruoli ben individuati.
Con il coordinamento, prima, della Procura della Repubblica di Lucca e, poi, della Direzione Distrettuale di Firenze, i poliziotti hanno condotto l’indagine avvalendosi, prevalentemente, di riprese video e operando almeno un centinaio di sequestri di dosi stupefacente a carico di giovani acquirenti, alcuni minorenni. Dopo alcuni controlli su clienti minorenni, il capo del sodalizio, ritenendo che tale circostanza potesse attirare l’attenzione della polizia, ha vietato ai sodali di spacciare ai minori.
Durante l’indagine sono stati operati 4 arresti:
1. il 26 aprile 2019, arresto di G.F. mentre cedeva 10,02 grammi di hashish;
2. 17 agosto 2019, di due giovanissimi cittadini domenicani per la detenzione ai fini di spaccio di mezzo chilo di hashish;
3. 8 ottobre 2019, arresto di un italiano trovato in possesso di 97,9 grammi di hashish appena acquistata in pineta;
4. 6 dicembre 2019, arresto di un italiano trovato in possesso di 47 grammi di cocaina.
e sequestrati complessivi 500 grammi di cocaina e due chili di hashish.
L’operazione del 14 dicembre
Stamattina, alle prime luci del giorno, 100 uomini della Questura di Lucca, 12 pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Firenze, 6 Unità cinofile, rispettivamente, delle Questure di Firenze, Bologna e Genova, hanno fatto ingresso in pineta e perlustrato, con il supporto di un elicottero del Reparto Volo del capoluogo toscano, circa 4 chilometri di area boschiva.
Contestualmente sono stati operati arresti e perquisizioni con il supporto delle Squadre Mobili delle Questure di Pisa, Massa e la Spezia e del Commissariato di Carrara.
Le unità cinofile hanno rinvenuto, interrate lungo la linea ferroviaria, tra le traversine, 110 chili di hashish e diversi pacchi confezionati contenenti denaro, in banconote da piccolo taglio, per la somma di 350 mila euro.