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Scuola, didattica in presenza e in sicurezza: la richiesta del consiglio regionale toscano

Passa con voto una unanime una mozione “in merito alla ripresa al più presto di tutta la scuola in presenza e in sicurezza”, che vede prime firmatarie le consigliere Luciana Bartolini (Lega) e Cristina Giachi (Pd), con Elisa Montemagni e Marco Landi (Pd) e Marco Stella (Forza Italia). L’atto di indirizzo ha visto convergere tutte le forze in Consiglio a seguito di un lavoro di riscrittura. Impegna il presidente e la Giunta regionale toscana “ad attivarsi per quanto di propria competenza e con ogni azione utile al fine di rendere i provvedimenti di chiusura delle scuole il più possibile limitati e circoscritti, garantendo sempre la massima attenzione agli studenti con difficoltà”; a “esortare il governo nazionale e a valutare l'opportunità di adottare idonei provvedimenti a tutela della salute fisica e psicologica di alunni e alunne, anche tenendo conto delle indicazioni provenienti dalla garante per l'infanzia e l'adolescenza della toscana, la quale ha sottolineato lo stato di disagio degli studenti a seguito della concreta applicazione delle misure individuate nell'ultimo di Dpcm”; a porsi come obiettivo “quello di arrivare quanto prima a poter garantire l'istruzione in presenza e in sicurezza, affinché venga garantita la necessaria socialità agli studenti toscani, assieme al diritto allo studio”.

“Mi è venuto in mente di presentare questo testo, poi condiviso con la presidente Giachi – ha spiegato Luciana Bartoli - dopo aver letto la lettera di allarme scritta dalla garante toscana dell’infanzia e dell’adolescenza, Camila Bianchi, al premier Conte e al presidente della Regione, perché vengano adottati provvedimenti a tutela della salute fisica e psicologica di alunni e alunne, specificando di non poter sottacere come le misure prese fin qui gravino in particolar modo su ragazzi e ragazze”.

La presidente della commissione Cultura, Cristina Giachi ha spiegato la scelta del Patito democratico di condividere “un testo più ampio” rispetto alla mozione originaria della Lega, “mettendo al primo posto la necessità di andare a scuola in sicurezza. La priorità assoluta è il rientro in classe in presenza e in sicurezza. Abbiamo anche appoggiato e incontrato gli studenti che, in modo devo dire abbastanza commovente, stanno passando le loro mattine davanti alle scuole collegati a distanza. Siamo loro vicino, l’attaccamento a una funzione primaria come questa da parte di cittadini tanto giovani non può che far ben sperare per il futuro della nostra comunità”.

Il capogruppo, Francesco Torselli, ha annunciato il voto favorevole di Fratelli d’Italia, precisando: “Non sono un medico, mi piace pensare che nessuno si sia divertito a imporre la mascherina ai bambini e lo stesso discorso vale per la chiusura delle scuole. Piacerebbe a tutti riaprire domattina tutte le scuole in sicurezza, ma se qualche scuola non viene riaperta e se si continua a chiedere di indossare la mascherina, qualche evidenza ci sarà da parte di chi ci chiede questo sacrificio. Con il testo modificato si va in questa direzione, di qui il nostro appoggio all’atto – ha spiegato Torselli -. Di fronte a oltre 60mila morti credo ci siano sacrifici peggiori che non indossare un pezzo di carta o di tessuto davanti alla bocca”.

Anche Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) ha confermato l’appoggio alla mozione, con qualche distinguo: “Avrò un figlio degenere, ma mi dice che lui ha bisogno di tornare a giocare a calcio, non di rientrare a scuola. Se fosse necessario, sarei favorevole a prorogare le misure restrittive circa la didattica in presenza: la scuola è il luogo di maggiore trasmissione del contagio”.

Di parere opposto il consigliere Maurizio Sguanci (Italia Viva): “Le scuole non sono assolutamente un luogo dove si prende il virus. Firenze ha messo in campo una campagna fatta di 25mila tamponi nelle scuole: i ragazzi positivi sono pochissimi, alla fine della scorsa settimana erano tre”.

Per il presidente della commissione Europa, Francesco Gazzetti, questa mozione accoglie “la richiesta, se non il grido, di considerazione e attenzione di tante ragazze e tanti ragazzi, anche qui, a pochi passi dal Consiglio regionale”. Ragazze e ragazzi “che sì, vogliono tornare a giocare a calcio e a fare danza, ma interpretano la scuola come un elemento fondamentale”. Gazzetti ha invitato a coinvolgere anche il Parlamento regionale degli studenti, “che su questi temi avrà sicuramente contributi specifici da portare per il futuro”.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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