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Chiavi della Città, flash mob di Fdi scuola contro i corsi "gender" finanziati dal Comune

Flash mob di Fdi scuola contro i corsi gender finanziati dal Comune di Firenze come il progetto 47 delle “Chiavi della Città”. Stamani in piazza Signoria a Firenze presenti, tra gli altri, Michela Senesi, Responsabile del Dipartimento regionale toscano Istruzione con delega alla Scuola, ed i Consiglieri regionali Fdi Gabriele Veneri e Vittorio Fantozzi.

L’educazione all’affettività e ad una sessualità matura e responsabile è primariamente compito dei genitori. La Scuola deve affiancarli, ma non può e non deve sostituirli nel loro “dovere diritto a istruire ed educare i figli” come garantisce l’articolo 30 della Costituzione e come viene ricordato nella circolare del Ministero della Pubblica Istruzione, n.1972 del 15.09.2015. Tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né “ideologie gender” né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo -spiegano Michela Senesi, Responsabile del Dipartimento regionale toscano Istruzione con delega alla Scuola, ed i Consiglieri regionali Fdi Gabriele Veneri e Vittorio Fantozzi- Per affrontare certe difficoltà, i genitori si possono rivolgere agli Psicologi. Ben vengano nella Scuola Progetti di Educazione Civica, di Rispetto di stessi, dell'altro, dell’ambiente, degli animali e di tutte le forme di vita. Chiediamo che venga rispettato il diritto dei genitori ad analizzare e valutare le attività didattiche, i progetti e le tematiche che i docenti affronteranno durante l'anno scolastico e che non vengano finanziate con soldi pubblici, quelle iniziative come il Progetto 47 delle chiavi della Città, relativo al Comune di Firenze, che fanno riferimento alle teorie di genere. Non è accettabile che per contrastare comportamenti negativi e deprecabili quali gli atti discriminatori e di bullismo nelle sue diverse forme, il rimedio sia quello di proporre interventi che fanno riferimento a teorie risalenti agli studi di genere. In una società complessa come quella odierna, i nostri ragazzi non hanno bisogno di altra confusione, ma di riscoprire la dignità assoluta di ogni persona e del suo intrinseco valore. Troviamo assolutamente impensabili tali proposte ai bambini della scuola primaria e riteniamo opportuno che di certi argomenti se ne possa parlare nella maggiore età”.

Fonte: Ufficio Stampa FDI

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