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Toscana, per effetto della pandemia produzioni industriali giù del 17%

“Il quadro della situazione economica della Toscana e delle misure messe in campo dalla Regione per rispondere alla crisi e ai bisogni delle imprese scaturiti per effetto della pandemia da Covid-19 sarà una base utile per il lavoro futuro della commissione, che è chiamata a dare indirizzi per ridare fiducia e slancio al tessuto economico regionale”. Lo ha dichiarato la presidente Ilaria Bugetti (Pd), al termine dell’audizione sulle prospettive economiche della Toscana che si è svolta in commissione Sviluppo economico e rurale e durante la quale sono stati ascoltati l’assessore all’Economia, Leonardo Marras, e il direttore di Irpet, Stefano Casini Benvenuti. L’audizione, come ha ricordato Bugetti, era stata richiesta nel corso della prima seduta della commissione, “per fotografare la situazione di questo particolare e difficile momento, e per capire quali misure la Regione abbia già messo in campo e quali, invece, saranno adottate nelle prossime settimane. Dovremo lavorare con l’obiettivo di salvaguardare le fragilità, prevenendo le crisi di impresa e i rischi che esse siano aggredite da fenomeni di usura; ma dovremo al tempo stesso agire per rendere più forti le imprese meno fragile e investire per valorizzare le zone rurali e appenniniche”.

La crisi attuale, come ha spiegato Casini Benvenuti, “è ben più grave di quella del 2008 – 2009, perché allora si trattava di una crisi interna, mentre oggi le cause non sono dipendenti dagli operatori economici, bensì da un elemento esterno, la pandemia, che ha prodotto fin da subito il crollo delle importazioni di componenti dalla Cina a cui si è poi aggiunto il fermo forzato delle produzioni con il lockdown”. Secondo i dati in possesso di Irpet, in Toscana il crollo delle produzioni industriali è pari al -17% (in Italia il dato è -13%), per effetto del crollo delle esportazioni e del turismo. Il settore manifatturiero più colpito è quello della moda, mentre hanno retto l’alimentare e il farmaceutico. La novità assoluta è la contemporanea caduta del settore terziario (commercio, ristorazione, ecc.), dove gli unici comparti che hanno retto sono quello dell’alimentare e dell’informatica.

Le ricadute sul lavoro, ha spiegato il direttore di Irpet, “non sono ancora evidenti nei dati, anche per effetto del blocco dei licenziamenti”, tuttavia si stimano 53mila occupati in meno, soprattutto per il mancato ingresso di disoccupati e inoccupati nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda il Pil, per la Toscana si stima un -13,% (il dato italiano è -12%), che lascia prefigurare una analoga diminuzione di ore lavorate, e quindi occupazione, nel prossimo futuro. In calo i consumi, mentre gli investimenti subiscono un crollo, “aggravando un fenomeno già evidente – ha sottolineato Casini Benvenuti – se pensiamo che negli ultimi dieci anni, nel paese, gli investimenti si sono ridotti di 1.300miliardi”. E ha aggiunto: “Difficile fare previsioni per la ripresa, perché tutti gli scenari sono possibili. La speranza è che l’arrivo del vaccino possa ingenerare un’euforia come accade nel periodo post bellico”. Lo scenario è che l’economia toscana possa segnare una crescita di Pil del 4,9% nel 2021, ma i fattori in gioco non consentono di dare certezze. Un ruolo fondamentale, ha concluso il direttore di Irpet, potranno giocarlo gli stanziamenti straordinari e ordinari europei, grazie ai quali poter raddoppiare gli investimenti pubblici, che negli ultimi anni si sono aggirati intorno a una cifra che oscilla tra i 2miliardi e i  2,5miliardi l’anno.

“La dimensione del fenomeno di crisi è così ampio che la Regione non riesce, da sola, a dare una risposta completa, - ha detto l’assessore Marras; - “nonostante questo, abbiamo messo in campo tutte le iniziative possibili e altre ne prevediamo per l’immediato futuro”. Secondo i dati di Bankitalia in relazione al decreto liquidità, alle imprese toscane sono stati erogati crediti per 8,5miliardi, “e questo grazie anche al sistema di garanzie attivato dalla Regione”. Al fabbisogno di liquidità delle imprese, rimodulando i Fondi europei, la Regione ha contribuito con stanziamenti per quasi 210milioni. Sono stati già pubblicati i bandi per la microinnovazione o digitalizzazione (10milioni) e gli investimenti (115milioni); sono nella fase istruttoria, invece, i bandi per l’internazionalizzazione (3milioni), le start up innovative (1,5milioni) e la ricerca e sviluppo (50milioni). Gli aiuti, ha sottolineato Marras, hanno interessato in parti uguali tutte le dimensioni di impresa (piccole, medie e grandi). “L’elemento critico – ha aggiunto - è che il 90% dei finanziamenti è stato richiesto da aziende che sono collocate in aree urbane o periurbane, mentre solo il 10% è stato richiesto da imprese che operano in zone periferiche”. L’assessore ha infine ricordato che saranno presto disponibili nuovi bandi per la filiera del turismo, per il settore dei Taxi e Ncc e per alcune tipologie di spettacoli viaggianti.

Il vicepresidente della commissione, Vittorio Fantozzi (FdI), ha condiviso la necessità “di dare una scossa al sistema economico toscano, ma a questo bisogna offrire le condizioni per poterla sfruttare al meglio, altrimenti sarà una scossa che non produce risultati”. Fantozzi ha inoltre invitato la Giunta e la commissione a saper “cogliere le opportunità di ricerca e gestione di aiuti e finanziamenti che potranno venire dal Governo e, soprattutto, dall’Europa”.

La consigliera Anna Paris (Pd) ha invitato a una riflessione sull’utilità dei finanziamenti a fondo perduto, “pur necessari e positivi in questa prima fase”. Un invito a non trascurare gli investimenti per la cresciuta delle aree rurali e periferiche è venuto da Andrea Pieroni (Pd), mentre Mario Puppa (Pd) ha sottolineato la necessità, in vista della riipresa, di “mantenere in vita le piccole imprese”. Infine, in funzione dell’impossibilità che la Regione possa dare risposte a tutti i bisogni del mondo economico, Marco Niccolai (Pd) ha invitato sia la Giunta che la commissione a valutare bene gli interventi che potranno essere messi in campo per il futuro.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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