Galleria Civica di Montecatini, acquisite tre acqueforti di Telemaco Signorini
Alle opere grafiche di Adolfo de Carolis, Max Klinger, Eugene Delacroix, acquisite lo scorso anno alla collezione della Galleria Civica, si uniscono ora tre raffinate acqueforti di Telemaco Signorini (Firenze 1835 – 1901). Figlio di Giovanni, valente vedutista e pittore granducale, Telemaco coltivò gli studi classici (alunno dei Padri Scolopi, ebbe per compagno il Carducci), e quelli artistici sotto la direzione del padre, successivamente frequentò la scuola del nudo dell’Accademia.
Fu personaggio centrale tra gli artisti della brigata del Caffè Michelangelo in via Larga a Firenze, a cui partecipò dal 1855 con Vito d’Ancona, Adriano Cecioni, Angelo Tricca e altri protagonisti della «macchia». Uomo colto, arguto e ironico, il suo spirito mordace ben si delinea nelle pagine di Caricaturisti e caricaturati… e negli articoli pubblicati nel «Gazzettino delle arti del disegno», così come si ritrova nei versi del sonetto Eureka, apparso ne Le 99 discussioni artistiche, che egli pubblicò nel 1877: Se avesse qualchedun la gentilezza / di sapermi indicar dove sta il bello, / sia pur sicuro che con gran lestezza / vado a trovarlo e faccio di cappello…
Toscano di nascita, di vita e probabilmente anche di carattere, non disdegnava sortite all’estero, in particolar modo a Parigi e in Inghilterra. Nel momento in cui opere di macchiaioli quali Fattori, Lega assieme a due opere di Modigliani sarebbero visibili, covid permettendo, nella Galleria Civica montecatinese, per una coerenza non casuale opere del grande maestro toscano fanno ora il loro ingresso al Mo.CA arricchendo il patrimonio artistico cittadino e rafforzando la presenza di artisti toscani di grande valore.
Le opere acquisite sono: Da bruco a farfalla, vale a dire il ritratto della giovinetta Paolina, realizzato nel 1871, il lirico scorcio di paesaggio A Settignano e la Figura femminile, tutti lavori che hanno la forza sorgiva del pensiero e del nitido disegno del Signorini, dove, come fu scritto, “in poche linee sdutte si condensa un’osservazione acuta e raffinata, di una passione raccolta e vibrante in sé stessa".
Fonte: Ufficio Stampa