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Cent'anni per Vasco Grassi, tornò a Empoli dopo la guerra

vasco grassi

Un uomo di tempra forte, cresciuto con le mani nella terra come agricoltore, partito militare in guerra e poi muratore per una vita. Vasco Grassi, lastrigiano ma ormai empolese da 60 anni, è nato a Lastra a Signa il 9 dicembre 1920. Oggi ha spento le sue ‘prime’ cento candeline nella casa di Cortenuova, con gli affetti più cari.

È stata il sindaco Brenda Barnini a portare gli auguri di tutta la giunta e di tutta dell’amministrazione comunale di Empoli, con un omaggio floreale e una pergamena ricordo per questo importante traguardo di vita.

Quarto di quattro fratelli, mamma empolese doc, Vasco Grassi era il più grande. Sposato nel 1951, con Antonia Chiarugi, cortenovina, hanno avuto una figlia Donella, docente alla scuola secondaria di primo grado ‘Busoni’ di Empoli.

Proprio la figlia racconta la vita secolare del padre: «Ha ancora vivo il ricordo della guerra. La sua memoria lo riporta sempre lì al giorno in cui partì militare nel ’40 per Napoli dove rimase fino all’8 settembre 1943. Riuscì a salvarsi ai molti bombardamenti dove persero la vita tanti suoi amici. Mio padre ha condotto una vita di fatiche, voleva che studiassi e non mi hanno mai fatto perdere un minuto di insegnamento e essere qui alle Busoni per lui è stato davvero importante.

Muratore di professione. La mamma è mancata nel 2013, erano sposati dal ’51. Uniti fino all’ultimo. Lui le ha sempre portato il caffè in camera, ogni mattina. Un uomo che non ho mai visto arrabbiato, sempre paziente, di spirito, che si è rialzato da solo. Ha vissuto gli anni della guerra, della ricostruzione, il boom economico ed è molto attento a questa emergenza sanitaria per il virus».

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Fonte: Comune di Empoli - Ufficio stampa

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