"Tutelare salute lavoratori Eurospin", sì unanime alla mozione del PD
La mozione in merito alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio da Covid-19, con particolare riferimento ad alcune strutture di vendita Eurospin presenti sul territorio regionale, presentata dai consiglieri del Pd Enrico Sostegni, Antonio Mazzeo, Andrea Pieroni, Mario Puppa, Valentina Mercanti, Iacopo Melio, Vincenzo Ceccarelli, Massimiliano Pescini, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. L’atto è stato presentato dopo numerose denunce sul mancato rispetto dei protocolli nazionali per la tutela dei dipendenti nei luoghi di lavoro durante l’attuale pandemia e la proclamazione dello stato di agitazione dei dipendenti.
La mozione impegna la Giunta regionale ad attivarsi in relazione alla condizione lavorativa, segnalata dalle organizzazioni sindacali e dalle rappresentanze dei lavoratori, in alcuni punti vendita Eurospin in Toscana, con particolare riferimento a quelli dell’Empolese Valdelsa (Certaldo, Montelupo Fiorentino, Sovigliana), della provincia di Pisa e della provincia di Lucca, affinché “vengano poste in essere quanto prima dal gruppo Eurospin tutte le misure necessarie per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio del Covid-19, garantendo la salubrità dell’ambiente di lavoro”.
“La situazione nasce da una serie di denunce molto circostanziate da parte dei lavoratori di Eurospin”, ha spiegato in aula il primo firmatario Sostegni. “Si tratta di una situazione molto diffusa, partita dalla zona dell’Empolese Valdelsa, che si sta allargando man mano che i lavoratori di altri negozi della catena trovano il coraggio di denunciare il problema”. Alla mozione hanno chiesto di poter apporre la propria firma la capogruppo del Movimento 5 stelle, Irene Galletti e il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli. Il consigliere Diego Petrucci (Fratelli d’Italia), nell’annunciare il sostegno alla mozione, chiede “maggiori e più rigorosi controlli sui negozi della grande distribuzione, che proprio grazie a rapporti precari spesso traggono le economie di scala per riuscire ad abbassare i prezzi”.