"Firenze Dedica": tre spettacoli, tre ricordi, tre storie della città
Il Teatro Comunale di Antella, con “FIRENZE DEDICA”, nell’ambito della rassegna Inverno Fiorentino, presenta tre spettacoli in streaming sul sito web del Teatro al link www.archetipoac.it/teatro-on-air
“Il progetto” - spiega Riccardo Massai, direttore artistico del Teatro Comunale di Antella - “nasce da un orgoglio di sentirsi fiorentini, non solo per il passato ma soprattutto per il PRESENTE: gli spettacoli presentati sono indirizzati (e dedicati) a tutti i fiorentini desiderosi di conoscere e riconoscersi nella propria storia”.
Tre ricordi appartenenti alla storia più o meno recente di Firenze: domenica 13 dicembre alle ore 21.00, nell’anniversario della strage, avvenuta il 13 dicembre 2011 in piazza Dalmazia, una dedica ai due senegalesi Samb Modou e Diop Mor con la visione di ISTRUZIONI PER RAZZISTI, fiaba nera tout public, testo e regia di Riccardo Massai con Miriam Bardini e Patrizia Mazzoni; segue domenica 20 dicembre alle ore 21.00 lo spettacolo RIGUARDO A. di e con Maria Caterina Frani, drammaturgia originale di Stefania Zampiga, dedicato ad una “donna qualsiasi” che ha attraversato anni cruciali nell’ultima storia di Firenze. Domenica 27 dicembre alle ore 21.00 l’ultimo ricordo è CUORE di Sergio Casesi con la regia e interpretazione di Fulvio Cauteruccio, e con Flavia Pezzo; un ricordo, fra gli altri, al capitano scomparso della Fiorentina, ad appena 10 giorni dal giorno della nascita del calciatore Astori, il 7 gennaio.
IL PROGRAMMA “FIRENZE DEDICA”
Domenica 13 dicembre ore 21.00
ISTRUZIONI PER RAZZISTI
Fiaba nera per adulti e bambini
di Riccardo Massai
da testi di W.S. Allen, S. Beckett, A. Gandhi, H. Goring, H. Harendt,Y. Kimura,
T. Ben Jelloun, M. Niemöller, C. Pavese, R. Topor
con Miriam Bardini e Patrizia Mazzoni
regia Riccardo Massai
produzione Archètipo
Lo spettacolo con Miriam Bardini e Patrizia Mazzoni, per la regia di Riccardo Massai, produzione Archètipo, è un gioco teatrale per riflettere sull’ignoranza, come radice profonda del razzismo.
Sul palco due personaggi grotteschi e patetici giocano attraversando la perenne parabola comica e crudele dall’amicizia al conflitto, incarnando l’eterno contrasto tra bianco e nero, tra buono e cattivo, tra l’angelo e il diavolo.
I due si danno un gran daffare a organizzare, chiudere, separare: spazi, situazioni, persone e allo stesso tempo scagliano, lanciano parole. Parole che a volte diventano storie, altre volte generano negli spettatori domande emblematiche che inducono alla ricerca di risposte.
Domenica 20 dicembre ore 21.00
RIGUARDO A.
di e con Maria Caterina Frani
drammaturgia originale di Stefania Zampiga
produzione Archètipo
Lo spettacolo trae spunto da una storia vera di A., rintracciata presso l’associazione Via San Gallo e "Qualcosa da dire" del Quartiere 1, attraverso un progetto di arte partecipata per una cittadinanza attiva, che è diventato monologo di donne (protagonista, autrice, interprete, tutte fiorentine ma dove tutte/i si possono riconoscere).
La storia vera di una donna (o più donne) trascritta in un quaderno in cui si trovano i capitoli della sua vita trascorsa lavorando alle schede perforate in una Firenze che ha visto passare sulle sue strade gli angeli del fango (Alluvione ’66), studenti rivoluzionari, femministe esistenzialiste: tutta una vita che l’ha segnata nel corpo ma le ha anche fatto capire che nessuno potrà mai prenderle la sua Storia.
Domenica 27 dicembre ore 21.00
CUORE
di Sergio Casesi
costruzione drammaturgica e interpretazione Fulvio Cauteruccio e Flavia Pezzo
voce in prestito Michele Di Mauro
direzione tecnica Lorenzo Bernini
video Alex Bianciardi
regia Fulvio Cauteruccio
produzione Archètipo
Il protagonista di Cuore è un calciatore sulla soglia dell’eternità, sorpreso nell’attimo in cui il cuore smette di pulsare per varcare il tempo e darsi all’infinito. Si illude di parlare ad un grande del pallone, Gaetano Scirea, che però non risponde. È una presenza che osserva, comprende, forse tutto conosce, ma non dice nulla, non è ancora il momento.
Dedicato alla figura di Astori, capitano della Fiorentina scomparso troppo presto, Cuore non mette in scena la sua vita né narra le sue gesta. Chi parla è un uomo i cui pensieri sono veicolo per entrare nel senso profondo del gioco del calcio, metafora della fatica e della fragilità umana, della gioia e del fallimento, della sconfitta e della riconquista. Il cuore del protagonista, divenuto limpido grazie al teatro, ci permette di immergerci nella grande mitologia poetica del calcio, gli stadi e i loro caratteri, i grandi campioni, gli eroi, i dimenticati, i perdenti, i vincitori. Ci porta a volare sopra Firenze, a giocare per strada con i bambini innamorati del pallone, ci fa entrare a San Siro e al San Paolo, ci fa toccare le ginocchia di Baggio, sfiorare la mano di Maradona, trovare gli occhi di Antognoni che guardano le stelle. Cuore ha il sapore del tè caldo su un campo all’aperto in inverno. Cuore è il sorriso negli occhi di un bambino che vorrebbe essere Batistuta. Cuore è il calcio.
Fonte: Teatro Comunale Antella