“Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove…”: è la protagonista del video Zoe a contare, e poi accennare una risata che trasmette lo stupore, l’euforia, il fremito, “...e dieci, arrivo!”, e comincia a correre, per andare a cercare chi si è nascosto. I suoi amici, il suo teatro, la sua scuola. Una voce che lascia trapelare l’emozione di sentirsi finalmente arrivati al termine di quella conta, in cui un po' tutti ci rispecchiamo. Quante volte abbiamo numerato i giorni che ci separavano da quelle scadenze, quante volte siamo rimasti delusi dal fatto che venissero prorogate ancora, quante volte ci siamo chiesti quando sarebbe arrivato il momento di smettere di contare e ricominciare a correre per ritrovare la normalità.
Dove si è nascosta? Insieme a Zoe andiamo a cercarla, con una mascherina che ci copre il sorriso, ma che non riuscirà a coprirci il cuore, mai stato così emozionato per le piccole cose di ogni giorno, per la libertà di poter camminare sulle nostre strade, di respirare la nostra terra. E quanto batte il cuore di Zoe, si capisce dai suoi occhi, che finalmente rivedono le mura del suo paesino, che finalmente possono riaprirsi al numero dieci, e osservare, forse in modo diverso, forse dandogli più valore, tutto ciò che la circonda. L’anima del suo piccolo borgo silenzioso, che avrà guardato mille volte dalla finestra, l’ha accompagnata per tanti mesi, e adesso riprende vita insieme a lei. E insieme a quella telecamera che ci guida a piccoli passi, ad ogni numero della conta, in un angolo o in una via del centro storico di Santa Maria a Monte, seguita da una musica di rinascita, di trionfo, di gioia.
Dietro la telecamera c’è Mattia Pagni, il creatore di questo video spot, nonché spalla del direttore artistico del Teatro di Bo’ di Santa Maria a Monte, che ha deciso di partecipare al concorso “Toscana in spot 2020. Si riparte!”, bandito dal Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom) della Toscana. I videomaker rigorosamente toscani sono stati invitati a realizzare uno spot sul tema della ripartenza dopo il lockdown, con l’obiettivo di sensibilizzare la società. Il successo di “Ora di ritrovarsi”, il video di Mattia, ci dà l’idea di quanto lui sia riuscito a diffondere e trasmettere il suo messaggio positivo: con quasi trecentocinquanta visualizzazioni conquista il podio su YouTube.
“Il lockdown è stato un po' come il gioco del nascondino, ci siamo nascosti tutti nelle nostre case, ma nessuno veniva a cercarci. Zoe nel video è il simbolo di chi ricomincia a cercare, nel momento in cui dobbiamo ritrovarci e ritrovare anche tutto quello che abbiamo dovuto perdere di vista.”, spiega Mattia, e aggiunge: “Ho scelto il concetto del gioco, perché quando finisce, si ricomincia sempre a giocare”. Non dobbiamo mai essere stanchi di ricominciare, come i bambini quando giocano, e proprio su di loro il regista del video fa un appunto speciale: “I bambini rappresentano più di tutti la ripartenza, sono quelli che più pazientemente stanno alle regole, forse perché credono nel futuro più di quanto facciano gli adulti”. Proprio come Zoe, 12 anni, allieva del Laboratorio Teatrale di Bo’. “Essere la protagonista di questo video mi fa sentire importante”, dice, “nel periodo dell’isolamento mi sono sentita impaurita”.
Pensate a quanto spesso è difficile ammettere di avere paura, e pensate a come lo fa questa bimba, con spontaneità, perché è quello che prova, e lo dice. E quando ho chiesto a Zoe quale fosse il messaggio che lei voleva arrivasse, mi ha risposto: “Vorrei che le persone capissero che bisogna davvero aspettare quel numero dieci per poi ripartire, non dobbiamo farlo al cinque o al sei, perché poi sennò si combinano i disastri!”. Un’altra verità disarmante, detta con altrettanto disarmante semplicità. E oggi che ci troviamo quasi in un nuovo lockdown questo messaggio è più che mai importante. Aspettare, per gioire quando quel numero dieci arriverà davvero, e ci andremo a riprendere tutto quello che ci è stato tolto. E sapete qual è il bello? Sarà più prezioso e speciale di prima. Per adesso, mi viene da dire che è un po' sempre ‘ora di ritrovarsi’: il tempo è unico e insostituibile, non smettiamo di giocare anche se ci vengono imposti dei limiti, perché possiamo imparare a farlo in modo diverso; non smettiamo di amare, perché possiamo scoprire come l’amore supera i muri e le distanze; non smettiamo di inventare, perché alla mente non si possono mettere paletti, e non smettiamo di emozionarci, perché gli stessi paletti non si possono mettere neanche al cuore. Non smettiamo di assaporare il momento in cui sarà l’ora di aprire gli occhi in un mondo che non ci farà più paura, ma anche ad occhi chiusi, non smettiamo di cercare, di cercarsi, di trovare, di trovarsi e ritrovarsi, forse anche migliori di prima.
Fonte: Pensieri di Bo' - ufficio stampa
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