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Negozi chiusi fino a domenica, Confocommercio Pisa: "E Amazon ringrazia..."

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Beffa cashback e lotteria degli scontrini. Apocalisse di chiusure per i negozi al dettaglio: 8 mila solo nella provincia di Pisa

Toscana chiusa fino a domenica e così Amazon ringrazia e incassa. La rabbia del direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli alla notizia che i negozi in Toscana, nonostante il declassamento del livello di rischio da rosso ad arancione. riapriranno soltanto domenica”.

Secondo Confcommercio la responsabilità e la vergogna di questa decisione ricade tutta sul Governo e sulla Regione Toscana: “Delitto perfetto e ritardo colpevole, e così le attività commerciali della Toscana apriranno solo domenica, mentre le grandi piattaforme dello shopping on line riceveranno l'ennesimo grande regalo e potranno continuare in tutta tranquillità a promuovere lo straordinario e immaginifico, si fa per dire, Natale del commercio elettronico. I colossi delle WebSoft che quest'anno hanno incrementato i ricavi di oltre il 30%, che depredano le risorse del nostro paese, che pagano tasse irrisorie rispetto ai fatturati e che per questo non hanno certo bisogno di aderire allo sciopero fiscale, esultano per questi inaccettabili e incomprensibili ritardi”.

“Tutto questo è disgustoso, e dimostra in maniera efficace, che l'attuale classe politica, nazionale e locale, non comprende le ragioni elementari dell'emergenza economica che stiamo vivendo, altrettanto gravi dell'emergenza sanitaria. E così mentre negozi e locali sono sull'orlo del baratro, il Governo vara norme draconiane e restrizioni intricate e assurde per Natale e Capodanno. Con l'aggiunta paradossale e beffarda che dal prossimo 8 dicembre entrerà in vigore il cashback e dal primo gennaio addirittura la Lotteria degli scontrini, con ulteriori costi per l'adeguamento dei registratori di cassa e addirittura la possibile delazione dei clienti all'Agenzia delle Entrate per tutte le attività che non volessero aderire” - aggiunge Pieragnoli e conclude: “Scelte incomprensibili, affari azzerati, aziende indebitate, consumi all'osso, la conclusione amara è che assisteremo ad una apocalisse di chiusure, oltre 8 mila aziende del terziario nella sola provincia di Pisa”.

Fonte: Confcommercio Provincia di Pisa - Ufficio Stampa

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