Una casa per i cavalli sieropositivi: il calendario IHP

Italian Horse Protection sceglie il contatto e il rispetto reciproco come fili conduttori dei 12 mesi che compongono il nuovo calendario, realizzato per l'associazione dal fotografo Francesco Caruso che in una carrellata di immagini legate dall'eleganza ha ritratto le modelle selezionate dall'agenzia Academy Model Management di Padova. Professionisti che si sono messi gratuitamente a disposizione di IHP per raccontare l'impegno quotidiano dell'associazione che si prende cura dei cavalli maltrattati e abusati.

“Quando si parla di cavalli e dell'impegno di IHP, i racconti e le immagini della dura cronaca fatta di soprusi, violenze e maltrattamenti si alternano continuamente ai momenti di pura poesia trasmessi da questi animali, così speciali e così spesso abusati – dice il presidente dell'associazione, Sonny Richichi -. Il calendario reca con sé un messaggio che è anche un auspicio: che la purezza dei sentimenti vinca sulla brutalità”.

Un ringraziamento speciale va al fotografo Francesco Caruso, che racconta così l’ispirazione del progetto: “In questa serie di incontri, il fare lascia spazio all’essere. Persone e cavalli entrano in relazione e raccontano di un mondo possibile in cui si può vivere alla pari, senza subordinazione. È uno scambio: nel ricevere la nostra attenzione, i cavalli sanno come contraccambiare. Ci insegnano l’ascolto di noi stessi, l’autenticità, la fiducia, l’accettazione, l’equilibrio necessario tra forza e fragilità. Ci danno ciò che siamo pronti a ricevere e a comprendere.”

Il ricavato delle vendite del calendario 2021 servirà a sostenere uno dei numerosi progetti dell'associazione: trovare un nuovo spazio dove ospitare i sette cavalli sieropositivi affidati alle cure di IHP che attualmente si trovano in un terreno nel comune di Montaione, in provincia di Firenze, che deve rientrare nella disponibilità del proprietario entro il prossimo mese di marzo.

“Sono tutti cavalli salvati da morte certa a partire dal 2007 – spiega Richichi -. In quell'anno il ministero della Salute impose controlli a tappeto in tutta Italia per verificare la presenza di cavalli positivi al virus dell’anemia infettiva equina, al fine di eradicarla. Il risultato fu una strage, perché la maggior parte dei proprietari, convinti a torto che la malattia potesse diffondersi con facilità e spinti dalla paura indotta dalle autorità sanitarie, fecero macellare il proprio cavallo positivo al test. Come se la Asl arrivasse a casa nostra e ci dicesse di uccidere il cane perché positivo al test della leishmaniosi”.

“IHP fu allora l'unica associazione in Italia e in Europa a trovare e allestire un terreno destinato ad accogliere in via esclusiva i cavalli risultati positivi al test dell'anemia infettiva, così da tenerli a debita distanza dagli animali negativi – prosegue il presidente dell'associazione -. Abbiamo salvato questi cavalli dal macello, dato loro una vita libera e felice, e dimostrato nei fatti quello che i maggiori esperti dicono da molti anni: l’anemia infettiva equina non è contagiosa come si crede, non è pericolosa e non ha senso prendere misure drastiche e del tutto sproporzionate rispetto all’entità del problema. Questi cavalli sono sempre stati sanissimi, non hanno mai mostrato sintomi della malattia ma siamo tuttora costretti a tenerli isolati, non essendo mai cambiata la normativa. Alcuni dei nostri cavalli sono arrivati perché i proprietari si sono opposti all’abbattimento e hanno cercato aiuto, trovando noi. Adesso dobbiamo trovare una nuova casa per loro”.

Il calendario può essere ordinato direttamente sul sito dell'associazione, con una donazione minima di 10 euro che si può fare online, a questo link.

Fonte: IHP

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