Conviventi litigano, lui l'afferra per la gola: arrestato a Prato
Ieri sera in via Valla i Carabinieridi Firenze che operano a Prato in supporto e rinforzo alle attività del Comando Provinciale di via Picasso, hanno arrestato assieme ai militari di Iolo di Prato un nigeriano di 24 anni ritenuto responsabile di maltrattamenti verso la convivente.
I militari sono intervenuti a seguito di una segnalazione pervenuta alla centrale operativa da una cittadina nigeriana che è solita subaffittare la casa. Gli affittuari erano nella circostanza il nigeriano e una ragazza camerunense di 22 anni, tutti in regola con le norme di permanenza degli stranieri in Italia.
La dinamica dei fatti così come inizialmente ricostruita dagli inquirenti ha visto il nigeriano scatenare la propria violenza nei confronti della giovane ospite dopo una banale lite avvenuta nella cucina in condivisione e che ha portato l’uomo ad afferrarla per la gola fino a provocarle lesioni poi giudicate guaribile in 5 giorni s.c. L’azione sarebbe poi proseguita con gravi minacce di morte proferite impugnando un coltello che puntava agli occhi ed alla gola della giovane vittima.
I successivi accertamenti e le testimonianze raccolte hanno fatto emergere anche ulteriori e violenti trascorsi avvenuti in quella casa nei giorni precedenti, duranti i quali la giovane camerunense era stata costretta a difendersi dalle ostinate e brutali avance sessuali subite dall’uomo alle quali si era opposta.
L’uomo, dopo l’arresto è stato trasferito in carcere alla Dogaia.
Questo grave evento, come se ce ne fosse stato bisogno, assume un’ulteriore e grave rilevanza perché avvenuto durante la Campagna internazionale “Orange the World”, iniziata nella “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” del 25 novembre, e che perdurerà fino al 10 dicembre, data che segna la “Giornata Internazionale dei diritti Umani”.
Tra le iniziative del Comando Provinciale Carabinieri l’illuminazione nel cortile di accesso della caserma di uno stemma araldico racchiuso nella forma scultorea di un cuore che colorato da luce arancione vuole rappresentare il simbolo di approdo e di accoglienza per chiunque veda lesa la propria dignità di genere.