Terre di Presepi, il natale e i presepi in tempo di Covid-19
Il presepe fa parte del patrimonio culturale e di fede italiano, continuiamo la tradizione e facciamo il presepe nelle nostre famiglie specie in questo tempo di molte limitazioni. E' la proposta che lancia Terre di Presepi insieme all'Associazione Nazionale Città dei Presepi e di cui si sono fatti promotori con essi il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione attraverso la mostra "100 Presepi in Vaticano, la Federazione Italiana Settimanali Cattolici, la fondazione Symbola, l'Unione Cattolica Artisti Italiani, la Coldiretti, la federazione italiana dei Pueri Cantores, Greenaccord onlus, il settimanale Toscana Oggi, insieme a diocesi, parrocchie, associazioni e amministrazioni comunali con il patrocinio della Regione Toscana. Una manifesto pubblico rivolto all'Italia, a cui tutti possono aderire e che prende spunto e interpreta i segni dei tempi alla luce della lettera apostolica di Papa Francesco Admirabile signum e del suo invito a fare il presepe. "Vorrei sostenere - scrive infatti il pontefice - la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe". Sottolineando come sia "...un esercizio di fantasia creativa, che impiega i materiali più disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza. Si impara da bambini: quando papà e mamma, insieme ai nonni, trasmettono questa gioiosa abitudine, che racchiude in sé una ricca spiritualità popolare. Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata". Per Fabrizio Mandorlini, coordinatore di Terre di Presepi, "non sappiamo quale sarà il colore delle nostre regioni, a causa della pandemia dei giorni di Natale, se giallo, arancio o rosso, di sicuro ci saranno limitazioni per muoversi e uscire. E allora ci siamo chiesti come interpretare oggi il bisogno di scoprire il senso autentico del Natale nelle famiglie in difficoltà, in coloro che sono nel disagio o nella solitudine, in chi sente le proprie sicurezze venire meno e guarda al domani con incertezza e poca speranza. Per questo pensiamo che fare il presepe possa essere una risposta se pur piccola".
All'invito si affianca la proposta pratica che ha come slogan "E quindi uscimmo a riveder le stelle comete". Chi invia la foto del proprio presepe a terredipresepi@gmail.com, attraverso la pagina facebook di Terre di Presepi si partecipa a un contest nazionale e coloro che riscuoteranno più emozionalità saranno candidati per il prossimo Natale alla selezione per la mostra dei 100 presepi in Vaticano. Terre di Presepi è la rete delle natività più lunga d'Italia e prima dell'arrivo della pandemia muoveva più di un milione di persone a vedere i presepi. Saranno pochi quest'anno i presepi aperti e visitabili nei paesi e nelle chiese; tuttavia per essi è stato predisposto un regolamento per gestire in termini di sicurezza sanitaria le visite che ci saranno.
Fonte: Terre di Presepi