Sclavi, Cgil e Cisl: "Scenari di riorganizzazione aziendale che violano gli obblighi di comunicazione ai sindacati"
Nella scorsa settimana l’azienda Sclavi, marchio storico della realtà produttiva di Siena che conta ad oggi circa 60 dipendenti, ha recapitato un numero importante di lettere di licenziamento individuali, FLAI CGIL e FAI CISL non hanno mai nascosto le proprie perplessità rispetto alle “dubbie procedure, modalità ambigue e discutibili nel merito”.
“L’azienda, in passato, grazie allo sforzo dei lavoratori, con il congelamento di ferie e permessi, - spiegano i Segretari Generali Roberto Giubbolini e Gabriele Coppi - ha potuto dare continuità all’attività. Ha inoltre, in questi mesi, attivato procedure di cassa integrazione, faticosamente concordate con le organizzazioni sindacali, evitando di anticipare quanto dovuto ai propri dipendenti. I rapporti, già di per sé deteriorati, sono ora precipitati non appena siamo venuti a conoscenza delle ultime iniziative unilaterali prese da parte dell’azienda. Infatti, attraverso accordi singoli di cui i lavoratori rimasti in forza ci hanno informato, ci risulta che l’azienda abbia intrapreso un processo di riorganizzazione e riassetto societario che ai sensi dell’art. 2112 C.c. prevede obblighi chiari tra cedente e cessionario coinvolti nell’operazione per unità produttive che occupano più di 15 dipendenti”.
“La Sclavi Srl, non dando alcun tipo di comunicazione in merito alla natura dell’operazione societaria, - sottolineano i sindacalisti - ha contravvenuto al rispetto degli obblighi di informazione e di esame congiunto, configurando palesemente una violazione dell’art. 28 della Legge 300 del 1970. Ad oggi, quindi, non solo l’azienda ha licenziato con modalità discutibili, per le quali la FLAI CGIL e la FAI CISL faranno il loro percorso nelle sedi opportune, ma si assumerà tutte le responsabilità in materia di condotta anti-sindacale”.
“Ci stupisce quanto sta accadendo in questo momento di forti criticità – concludono le organizzazioni sindacali – e soprattutto che un’azienda che è un marchio storico senese sia arrivata a concepire metodi distanti dal confronto e noncuranti della dignità dei lavoratori che per tanti anni hanno prestato servizio in seno alla vecchia proprietà. La FLAI CGIL e la FAI CISL non permetteranno che tutto questo avvenga nel silenzio, intraprendendo tutte le strade necessarie affinché si restituisca dignità a questa vicenda”.
Fonte: UfficiO Stampa