Salvaguardia tartufaie naturali, il bando per accedere ai finanziamenti
E' stato pubblicato il bando a favore di interventi a favore della tartuficoltura per il 2020.
“Il settore della tartuficoltura è una delle tante eccellenze della Toscana che vanno salvaguardate e valorizzate. Con questo bando mettiamo a disposizione risorse per finanziare attività di miglioramento e manutenzione delle aree tartufigene naturali per il tartufo bianco pregiato, il tartufo nero pregiato, il tartufo scorzone/uncinato e il tartufo marzuolo o bianchetto – indica la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Il sostegno finanziario potrà essere fino al 100% delle spese sostenute con un massimale di 10.000 euro per ciascun beneficiario”.
Tra le attività possono essere inseriti: interventi selvicolturali (es. diradamenti, avviamenti all’alto fusto etc.), interventi di regimazione delle acque, interventi di ripulitura dalla vegetazione arbustiva infestante, rimozione vegetazione arborea caduta, secca e/o pericolante, anche al fine della prevenzione dagli incendi.
Possono partecipare tutte le associazioni di raccoglitori riconosciute ai sensi dell’art.8 della Legge Regionale 50/1995 che sono ad oggi 11 e rappresentano la quasi totalità degli oltre 5500 raccoglitori che si occupano, tra l’altro, della salvaguardia produttiva delle tartufaie naturali, la parte fondamentale del sistema economico legato a questa importante risorsa.
Saranno ammessi a finanziamento esclusivamente i progetti che sviluppano attività di miglioramento e manutenzione delle aree tartufigene naturali, per esempio interventi selvicolturali come diradamenti, avviamenti all’alto fusto, interventi di regimazione delle acque, interventi di ripulitura dalla vegetazione arbustiva infestante per tutte le aree che dovranno comunque rimanere dedicate alla libera raccolta per i cinque anni successivi alla conclusione dei lavori.
Ulteriori informazioni potranno essere richieste ai competenti uffici della Giunta regionale o inviando una mail a francesca.baglioni@regione.toscana.it
Fonte: Regione Toscana