Da palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale della Toscana, alla Torre di Pisa; dalle porte cittadine di Firenze al Castello dell'Imperatore di Prato e via via il Palazzo dei Priori a Volterra (PI), le mura di Monteriggioni (SI), il ponte del diavolo a Borgo a Mozzano (LU) e tanti altri monumenti simbolo e palazzi civici della Toscana, tutti illuminati di bianco e di rosso, i colori della bandiera e del gonfalone della Regione, celebrare la chiusura della Festa della Toscana, istituita vent'anni fa per celebrare l'abolizione della pena di morte e della tortura, decretata nel 1786, primo stato al mondo, dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena. Una carrellata di emozioni che sono state raccolte in un video visibile sul sito istituzionale e sui canali social del Consiglio regionale e che ci portano alla scoperta di monumenti che sono il simbolo della nostra terra e che raccontano una storia di civiltà, di valori e di diritti.
Il 2020 ha dato un volto diverso ad una Festa - caratterizzata da incontri, manifestazioni e folclore – per il particolare momento storico che stiamo vivendo e che invita tutti alla responsabilità. Ma non per questo la celebrazione di quest’anno è stata meno coinvolgente, come spiega il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, commentando il filmato: “Questo è l’abbraccio colorato di bianco e di rosso, i colori della bandiera della Regione, con cui le nostre città hanno chiuso l’evento – ha commentato, – Godetevi questo video e la straordinaria bellezza della nostra regione”. E ha aggiunto: “Un grazie di cuore ai sindaci, che hanno risposto in modo splendido all’appello che avevo lanciato. E un grazie anche a tutti i cittadini e cittadine della Toscana, a chi è in giro per il mondo e ci segue dall’estero”.
“A tutti vogliamo lanciare un segno di speranza – ha poi sottolineato Mazzeo, – per poter ripartire con i piedi saldi nei nostri valori e con le ali del Pegaso, a ‘traguardarci’ verso il futuro”. Questo il senso della Festa per il presidente Mazzeo, che nell’abbraccio rosso-bianco ha voluto ricordare soprattutto chi in questo tempo si trova in prima linea, per “alzare forte il grido per i diritti”: alla vita, alla salute, al lavoro.
Fonte: Regione Toscana
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