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Covid, Gruppo Mobilità Sostenibile: "Moratoria di tutte grandi infrastrutture e ripensamento della mobilità"

La situazione di pandemia/sidemia che stiamo vivendo, assieme all'obsolescenza dei progetti esistenti, impone una moratoria su tutti i progetti infrastrutturali in Italia e anche in Toscana; questa è la conclusione della giornata di un incontro organizzato sabato 28 novembre 2020 dal Gruppo di lavoro “Mobilità Sostenibile Nell’Area Metropolitana Fiorentina” assieme al LaPEI dell’Università di Firenze.
Il webinar ha esaminato la situazione esistente; Alberto Ziparo, urbanista del LaPEI, ha analizzato la situazione della governance delle infrastrutture metropolitane dove forti interessi hanno portato a gravissime distorsioni e fenomeni rivelatisi reati penali (da non dimenticare le due inchieste della magistratura relative al Passante TAV che hanno inviato a processo politici, dirigenti pubblici, camorristi, manager di Ferrovie e di imprese di costruzioni), ma anche ad un vuoto progettuale nella pianificazione dei trasporti nell’area metropolitana fiorentina.
Interventi successivi hanno analizzato gli enormi problemi legati ai principali progetti in corso:

Alcuni comitati di pendolari hanno presentato le difficoltà che esistono nel servizio ferroviario che è totalmente subordinato alla garanzia della puntualità dei treni alta velocità, mentre affollamento e ritardi sono il pane quotidiano dei treni regionali; quelli del Valdarno costretti a continui inchini ai treni AV che ricordano instancabilmente che il collo di bottiglia non è dove si vorrebbe costruire il sottoattraversamento ma a monte di Campo Marte, quelli del Mugello la cui linea avrebbe potenzialità enormi come servizio metropolitano, mentre treni obsoleti e chiusura di stazioni di incrocio stanno minando il servizio, quelli della Piana dove praticamente non esiste trasporto pubblico salvo sulla sottoutilizzata linea per Prato e Pistoia. Le semplici proposte da questi gruppi garantirebbero un servizio molto più efficiente e favorirebbero il trasferimento di viaggiatori dalla strada al treno.
Sono state presentate proposte di eco-smart city (Tiffany Geti, urbanista) sicuramente adattabili alla città di Firenze e di mezzi ecologici alternativi alle tranvie, al momento alimentati dall'elettricità di rete, ma che in prospettiva utilizzino l'idrogeno verde.
Alessandro Pecchioli, urbanista anche lui, ha presentato lo scenario che il LaPEI ha elaborato negli ultimi tempi per chiudere le maglie di un trasporto pubblico attualmente inesistenti, tale da creare una vera rete capillare di mobilità che sarebbe davvero alternativa all’eccessivo traffico privato.
Il dibattito aperto ha ricordato come l’attuale sidemia/pandemia stia cambiando non solo la vita, ma anche alle modalità con cui dovremmo dare risposte alla domanda di trasporto; lo sviluppo del lavoro da casa appare essere una modalità che non sarà totalmente abbandonata anche quando l'emergenza sanitaria rientrerà, allo stesso modo è destinato a svilupparsi car e bike sharing. In futuro dovremo dare risposte anche al commercio via web che non è per niente un fenomeno dematerializzato, ma si sostanzia in una grande crescita della logistica e della mobilità di merci che è destinata ad essere sempre più capillare e invasiva.
Se queste prospettive evidenziano problemi ancora da risolvere, certamente dimostrano come grandi infrastrutture non rispondano nemmeno alle nuove esigenze e come sia indispensabile andare ad una moratoria nei nuovi e nei vecchi cantieri per andare ad una vera progettazione della mobilità al servizio delle persone.

Gruppo Mobilità Sostenibile

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