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Progettare un viaggio in tempi di pandemia: è possibile?

Il momento delicato che stiamo attraversando a causa della pandemia Covid-19 ci sta costringendo a moltissime modifiche della nostra quotidianità, sia essa domestica, di studio, lavorativa, o sociale. Anche solamente prendere in considerazione l'ipotesi di fare un viaggio obbliga quindi ad una serie di accorgimenti che se non adottati rischiano di farci ritrovare nei "guai" all'arrivo. Senza considerare chiaramente il pericolo vero e proprio del contagio.

La situazione purtroppo in tutta Europa è tutto fuorché stabile o sotto controllo, e questo è valido anche per il nostro Paese. Basti pensare alle restrizioni a livello regionale che vietano proprio ogni forma di spostamento. Sono in molti quindi a chiedersi se viaggiare sia sicuro, ma una risposta univoca a questo tipo di quesito al momento non è possibile darla, perché le variabili in gioco sono molteplici. Cerchiamo di capire insieme se sia possibile o meno progettare un viaggio in tempi di pandemia.

Viaggiare in tempi di pandemia: è sicuro?

Come anticipato, fornire una risposta precisa al quesito in oggetto al momento non è possibile. Parliamo infatti di una domanda da un milione di dollari dal momento che ci sono molte variabili a determinarne l'esito. Dobbiamo infatti considerare la destinazione scelta per il viaggio, il tasso di infezione presente in quella zona in quel preciso momento, le modalità di controllo della pandemia messe in campo dal Paese, le regole interne dello stesso, e non da ultimo anche il nostro stato di salute.

Proprio per tutte queste variabili, che tra l'altro mutano in tempi davvero molto ristretti, è opportuna un'attenta pianificazione del viaggio, e portali come Omio possono sicuramente aiutare in tal senso. Riuscire infatti a identificare in pochi istanti se la destinazione è oggetto di restrizioni più o meno grandi, o se invece ne è totalmente priva, permette di scegliere la meta con maggiore consapevolezza e tranquillità.

Ciò significa che sul portale in questione è possibile ottenere informazioni circa i servizi o le aperture dei negozi non essenziali. Altrettanto importanti è anche consultare le modalità con cui è possibile prendere i mezzi di trasporto, o la presenza di zone sottoposte a lockdown. In parole povere, allo stato attuale delle cose l'unica strategia possibile è quella di una corretta informazione.

Coronavirus e viaggi: dove andare?

Per quanto riguarda i viaggi in Italia, il Dpcm del 3 novembre ha suddiviso il nostro Paese in zone di tre colori differenti: rosse, arancioni e gialle. Anche in questo caso la situazione potrebbe ulteriormente modificarsi a seconda dell'evoluzione del contagio, quindi ad eccezione di chi potrà muoversi per comprovate esigenze, ad esempio quelle lavorative, progettare un viaggio di piacere non è certamente facile. L'unica soluzione possibile quindi, quanto meno nel breve termine, è quella di fare progetti futuri.

E per l'Europa? A livello puramente teorico, dal 3 giugno numerosi Stati europei hanno riaperto i loro confini ai turisti. Quindi un viaggio verso i Paesi dell'area Schengen è possibile. Ma lo scenario pandemico si sta evolvendo negativamente, e non solamente per l'Italia. Ad esempio ci sono Francia, Spagna, ed altri, che non hanno alcuna limitazione in ingresso, se non quello di presentare un test Covid-19 negativo effettuato massimo 3 giorni prima, o in alternativa sottoporsi a quarantena fiduciaria per 14 giorni.

Altre Nazioni invece, come Belgio, Bosnia Erzegovina, Germania, Svizzera, o Regno Unito, sono aperti solamente in parte. Insomma, è chiaro che pianificare nel breve termine qualsiasi spostamento non è sicuramente un'impresa facile. Come detto quindi, l'unica soluzione consiste nell'informarsi adeguatamente, per evitare spiacevoli sorprese all'arrivo. Oltre alle possibili destinazioni quindi, è opportuno valutare con attenzione anche quali sono i requisiti richiesti per l'ingresso nel Paese prescelto.

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