FdI dice si ai Patti Educativi tra scuole statali e scuole paritarie
Alcuni giorni fa 70 associazioni, fra cui Usmi (Unione Superiori Maggiori d'Italia) e Cism (Conferenza Italiana Superiori Maggiori) hanno scritto e firmato una nota appellandosi al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato e al Presidente del Consiglio affinché nella legge di bilancio la parità scolastica sia riconosciuta come un nodo centrale per l’agenda delle emergenze.
L’impatto del Covid-19 sull’istruzione, con il ricorso alla didattica digitale integrata, ha evidenziato infatti che il servizio scolastico ai minori purtroppo non è garantito a tutti, restando esclusi propio i bambini e i ragazzi che avrebbero più bisogno di essere aiutati, ossia gli studenti disabili o quelli economicamente svantaggiati. Per assicurare il diritto allo studio occorrono una mobilitazione dell’intera società, la collaborazione tra scuole pubbliche statali e scuole pubbliche paritarie e sostegni economici e organizzativi da parte delle istituzioni.
Fratelli d'Italia condivide tale appello a favore della parità scolastica. In questo momento così drammatico per la nostra scuola il senso di responsabilità imporrebbe alle istituzioni di competenza il dovere di intervenire affinché' la scuola non diventi un privilegio per pochi escludendo le fasce più deboli. Abbiamo sempre creduto nei Patti Educativi per facilitare l'interazione tra scuole statali e scuole paritarie: anche in merito all’organizzazione del rientro a scuola avevamo proposto la stipula di convenzioni tra i due rami del sistema educativo nazionale per il reperimento di spazi idonei alla didattica al fine di garantire la sicurezza e il rispetto delle misure anti-contagio. Ma siamo rimasti inascoltati.
Sosteniamo per questo molto volentieri la richiesta di patti educativi di comunità che coinvolgano Ministero, Regioni e Comuni generando un’alleanza tra le 40mila scuole statali e le 12mila paritarie, al fine di individuare locali e mezzi di trasporto che permettano a tutti gli allievi di frequentare in pari condizioni una scuola statale o una scuola paritaria prescelta, con particolare attenzione alle famiglie che vivono una difficoltà a causa della pandemia Covid-19 o che condividono l’esperienza della disabilità. Occorre eliminare ogni inaccettabile discriminazione fra la scuola pubblica statale e le scuole pubbliche paritarie, aumentando le risorse per il pluralismo scolastico e prevedendo a partite dal prossimo anno la deducibilità delle rette versate agli istituti paritari; incrementando il fondo destinato alle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità, allo scopo di riconoscere a ciascun allievo disabile la copertura del docente di sostegno; accogliendo gli annunciati finanziamenti europei come risorsa preziosa per attuare l’autonomia, la parità scolastica e la libertà di scelta educativa; rivedendo le linee di finanziamento del sistema scolastico italiano attraverso l’introduzione dei costi standard di sostenibilità da declinare in convenzioni, voucher, buono scuola, deduzione.
Michela Senesi ed Elena Bardelli,
Responsabile e Vice Responsabile Dipartimento Regionale Istruzione, Fratelli d’Italia-Toscana