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Ecco 'Prospettive di genere', festival online contro stereotipi e violenza

Le parole che usiamo descrivono come vediamo il mondo e anche l’idea che abbiamo di femminile. Sono fiori o armi e chi dice che non contano forse non ha mai riflettuto su quello che può essergli successo, uomo o donna che sia, a causa di una parola sbagliata o subita”. Le parole di Vera Gheno, mettono il dito nella piaga delle discriminazioni di genere e degli stereotipi, il tema portante di Prospettive di genere. Cittadinanza, cultura e rispetto, evento che ha dovuto cambiare abito trasformandosi in un festival completamente online a causa della seconda ondata di pandemia che ci ha investito tutti. L’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea ha scelto infatti di non rimandare un momento fondamentale del progetto Un’altra storia. Percorsi di formazione e conoscenza contro la violenza di genere, realizzato grazie al sostegno dalla Fondazione Carlo Marchi. Incontri, lezioni, libri e spettacoli che tutti potranno seguire a dicembre online sulla pagina Facebook @istoresistenzatoscana e sui canali Social dell’ISRT..

“Abbiamo cominciato con la formazione degli insegnanti perché è a scuola che si imparano rispetto e valore della diversità - spiegano il direttore dell’ISRT Matteo Mazzoni e la coordinatrice del progetto Irene Dati - La violenza di genere, e complessivamente il sistema di stereotipi a cui è legata, sono il frutto di una società costruita su radici di stampo patriarcale. L’unico vero strumento per cambiare le cose è un modello educativo che combatta gli stereotipi legati ai rapporti maschile-femminile e ampli l’universo di significati legati al genere”.

Vera Gheno, sociolinguista, docente all’Università di Firenze e autrice di Femminili singolari saggio sull’utilizzo della lingua in Italia, partecipa al festival insieme a un nutrito parterre di esperti e insegnanti. La formula originale, sviluppata in 3 giornate che dovevano svolgersi da domani, 24 a venerdì 27 novembre al MAD Murate Art District di Firenze, è stata trasformata in evento online con l’obiettivo di dare completezza a un progetto rivolto soprattutto ai ragazzi e ai giovani.

“La nostra società – spiega ancora Irene Dati - trasmette modelli violenti e misogini, legittimando le disuguaglianze di genere. Ebbene, portare alla luce questi meccanismi, riuscire a far riflettere sulla costruzione culturale dei generi è il primo passo verso una cultura nuova, che veicoli i principi del rispetto e del valore delle diversità.”

“Vi sono momenti, come quello che stiamo vivendo, in cui è evidente che i diritti non sono acquisiti per sempre – aggiunge Silvia Fossati, una delle insegnanti che hanno partecipato alla formazione - Rischiamo di perderli se non li ripresentiamo continuamente alle nuove generazioni, perché le discriminazioni non sono sparite, ma in molti casi si sono soltanto trasformate.”

Saranno Chiara Saraceno (Università di Torino) e Laura Schettini (Università di Napoli L’Orientale) ad animare il confronto Violenza di genere, ieri e oggi, appuntamento che era in calendario proprio il 25 novembre, nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, come l’inaugurazione della mostra Femminile plurale, della fotografa Francesca Giannelli. Una galleria di ritratti, disponibile online, che è anche un’opera aperta, ancora in costruzione. L’obiettivo è rappresentare “la femminilità”. A ognuna delle persone fotografate è stato chiesto cosa significasse per loro questo concetto e quali fossero gli elementi che lo identificavano. Ne è scaturita una pluralità di interpretazioni e di stili che declinano tanti modi diversi di essere femminile.

Teresa Bruno, presidente del centro antiviolenza di Firenze Artemisia, sarà invece protagonista di un dialogo sul tema del riscatto e della rinascita, a partire dal volume Riprendersi la vita. Dieci scritti di politica con le donne di Nicoletta Livi Bacci. Rinascita e riscatto sono anche il cuore del concerto Estuario femminile, Retrospettiva (cantata) di un riscatto della cantautrice Letizia Fuochi, anch’esso disponibile online a partire da dicembre.

Ad aprire il serrato confronto sulla scuola sarà la tavola rotonda Una didattica di genere, a cui partecipano Brunella Casalini dell’Università di Firenze, Alessandra Celi della Società italiana delle Storiche e alcune delle docenti che hanno partecipato alla formazione: Anna Rosa D’Ascoli dell’ITSE Aldo Capitini, Anna Di Giusto dell’Istituto comprensivo Masaccio, Silvia Fossati del liceo scientifico Leonardo Da Vinci, Maria Grazia Pugliese dell’ISIS Leonardo Da Vinci, Silvia Ruffini dell’Iis Chino Chini e Silvia Sangiovanni del liceo classico Michelangiolo.

Alle scuole è dedicato anche l’incontro per decostruire gli stereotipi di genere con Vera Gheno e Elena Pulcini dell’Università di Firenze e la partecipazione della cantautrice Letizia Fuochi. Fra i tanti temi anche quello dei nomi di professione declinati al femminile, che “non sono un vezzo, non sono una moda – spiega Vera Gheno - Usarli correttamente infatti non è irrilevante, ma un'azione linguistica importante per rendere normale la presenza delle donne in tutti i contesti lavorativi.”

Fonte: Ufficio Stampa

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