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Pini tagliati sulla 429, la protesta di Italia Nostra

Abbiamo recentemente appreso, grazie anche alla segnalazione da parte del ‘Comitato Viale IV Novembre di Empoli’ circa un forte taglio di piante di pino lungo la SS 429, in particolare tra Ponte a Elsa e Brusciana. Le immagini a corredo sono esemplificative.
Ci stiamo intanto adoperando per approfondire la questione con il reperimento, per maggiori chiarimenti, dei necessari documenti con gli enti di riferimento.

La Città Metropolitana di Firenze, intanto, ha pubblicato un articolo1 dove si danno le motivazioni e spiegazioni circa la necessità del taglio effettuato (rischi di crollo improvviso, danneggiamento della pavimentazione stradale, interferenza con la sovrastruttura stradale etc.)

Ci sorprende, pero’, la parte in cui si afferma “E' sempre spiacevole abbattere una pianta, ma si può procedere alla ripiantumazione nelle aree a verde comunali, con un programmazione adeguata (magari con essenze diverse dal pino), di un numero di alberi equivalente a quello delle piante abbattute.”

Questo “può” non è un affermazione di impegno: con queste azioni in corso si sta deturpando il nostro paesaggio, il quale, ha raggiunto l’odierna fisionomia, che proprio anche per queste presenze verdi lo contraddistingue. Siamo consapevoli di rischi e problematiche che talune piante possono comportare..ma c’è da evidenziare che recentemente assistiamo a numerosi tagli, a nostro avviso esagerati e spesso le promesse e gli impegni di ripiantumazione sono blandi e non mantenuti o ancora, fortemente ridimensionati.

Se qualche 'ragione' del taglio di alberature lungo strade carrabili extraurbane gli enti proprietari la trovano sempre, ex ante o ex post (sicurezza della circolazione, per l'alterazione della complanarità dell'asfalto causata dalle radici dei pini, prevenzione degli incidenti e delle loro conseguenze), è paradossale come con ciò coesistano piani e impegni di spesa per la piantumazione di nuovi alberi in ambiti urbani, ben sfoggiati nei media. Il paradosso forse è ancora maggiore rispetto alla contrazione del traffico, specie di quello pesante, trasferito sulla viabilità a scorrimento veloce, che verso fine anno dovrebbe vedere aperto un ulteriore tratto.

A nostro avviso, poi, la cosa peggiore non è neppure il taglio in corso, ma l'assenza di decisioni e chiarezza sul seguito: si ripiantano nuovi alberi, anche distanziati, o no ? E se si, quando ?

Richiediamo che venga messa sempre in atto la regola, probabilmente in qualche carta delle buone intenzioni allignante, che ciò che viene reciso sarà subito dopo piantato, ed anche il corollario, per cui se ad essere tagliate sono piante di alto fusto altrettanto di alto fusto saranno le piantumazioni.

Lì da oltre mezzo secolo, i pini e gli altri alberi della Empolese-Valdelsa erano; i rimanenti sono, connotazione primaria del paesaggio, la cui tutela è principio della Repubblica (art. 9 Costituzione); già la privazione del fraseggio tra le alberature della strada e gli alberi della pianura e delle colline, sottrae valore a questo tratto di Toscana centrale e ne sposta i riconoscimenti identitari agli interni.

Per quanto concerne l’argomento, fra l’altro è da segnalare che proprio recentemente è stata firmata da numerose associazioni (inclusa Italia Nostra – nazionale) una lettera per la difesa delle foreste e del paesaggio ai Ministri di Beni Culturali, Ambiente ed Agricoltura.2
Nell’attesa di ulteriori chiarimenti e approfondimenti, ci auguriamo che, come stiano avvenendo in maniera ‘forte’ questi tagli, in altrettanta maniera ‘forte’ si preveda allora una degna ripiantumazione.

Fonte: Italia Nostra Medio Valdarno Inferiore

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