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Denuncia per diffamazione e violazione di domicilio archiviata per il consigliere Lambertucci

Alessandro Lambertucci

Dopo essere stato denunciato per violazione di domicilio e diffamazione da parte di una residente di Santa Croce sull'Arno, il procedimento contro il capogruppo dell'opposizione in Consiglio comunale Alessandro Lambertucci è stato archiviato dal Gip Giulio Cesare Cipolletta.

I fatti: in un'intervista rilasciata Lambertucci ha "stigmatizzato il comportametno di cittadini stranieri che abitano nel centro storico di abbandonare i rifiuti per strada, questi cittadini la spazzatura sono soliti tenerla ammassata negli androni delle case per liberarsene quando a loro fa più comodo". Nell'intervista vi erano fotografie dell'androne di un palazzo di zona con appunto i sacchi neri della spazzatura e generi alimentari ammassati.

La persona che ha sporto querela si è riconosciuta nel luogo fotografato e ha affermato che Lambertucci fosse entrata nel palazzo senza autorizzazione. Non erano però presenti elementi, spiega la sentenza di archiviazione, dai quali si sarebbe potuto desumere l'identità della persona. Non è reato attribuire il fatto di abbandono dei rifiuti a un ignoto cittadino straniero, si spiega nel documento.

Inoltre Lambertucci non avrebbe fatto ingresso nell'abitazione ma solo nell'androne dove la donna aveva comunque occupato abusivamente lo spazio condominiale con i rifiuti fotografati. Il capogruppo dell'opposizione avrebbe scattato la foto dall'esterno. Per questo il fascicolo è stato archiviato.

Questo è quanto ha commentato Lambertucci:

La vicenda che mi ha visto, mio malgrado, coinvolto nelle ultime settimane è, indubbiamente, figlia del maldestro tentativo di infangare la mia reputazione, personale e politica, posto in essere da qualcuno evidentemente animato da immotivato rancore e, soprattutto, infastidito dal lavoro che, come consigliere comunale di opposizione, sto svolgendo con grande passione e assiduo impegno.

Anzi, con la stessa tranquillità che mi ha accompagnato nell’affrontare questa assurda vicenda, mi sento di aggiungere che, se con la querela, infondata e fantasiosa, proposta da chi si è sentito colpito sul vivo perché sorpreso in fallo, si è inteso attaccare il Capogruppo dell'opposizione a Santa Croce per inibirne le iniziative e silenziarne la voce in merito all’irrisolto problema dei rifiuti assai spesso
indebitamente abbandonati nel centro storico, tale intento è miseramente naufragato visto che le paradossali e strumentali accuse mosse nei confronti del sottoscritto si sono rivelate del tutto inconsistenti e indimostrate.

[...]

Riterrei corretto, oltre che auspicabile, che, tutti coloro i quali, prendendo spunto da una vicenda montata su basi inconsistenti, con l’unico deprecabile scopo di additare il sottoscritto come colui che, con la propria azione politica, diffonde idee atte a fomentare divisioni, odio sociale e razzismo, si sono espressi, sui social e sulla stampa, in modo a dir poco “improvvido ed avventato”, facessero un passo indietro e recitassero un doveroso “mea culpa” riconoscendo di aver agito in modo eccessivamente impulsivo.

E tale presa d’atto risulta ancor più dovuta, in particolare, per coloro che rivestono, tutt'ora, cariche e ruoli apicali in associazioni rappresentative di cittadini stranieri che vivono e lavorano sul nostro territorio e che, per statuto, dovrebbero avere quale precipua, se non unica, finalità quella di implementare la convivenza pacifica tra i popoli ed il rispetto delle regole dettate dall'ordinamento del Paese di accoglienza e, nella vicenda che mi ha coinvolto, mi hanno rivolto attacchi tanto pesanti quanto ingiustificati: attacchi che, per la portata e l’espresso contenuto di alcune frasi, saranno devoluti all’opportuno vaglio dell’Autorità Giudiziaria.

[...] Basti pensare che, ancora oggi, circola, su diversi profili social dei miei più accaniti detrattori, il video di una diretta streaming nel quale, ingiustamente e lapidariamente, il mio nome viene associato alla formula "violazione di domicilio" nel tentativo di suscitare le reazioni indignate e fomentare i commenti negativi di coloro che visualizzano le immagini.

E’ evidente che, nel caso in cui tale video non venga immediatamente rimosso, sarà inevitabile e doveroso per me chiederne la forzata cancellazione interessando le autorità competenti.

Mi auguro, concludendo, che la vicenda possa svolgere una funzione didascalica: la dialettica politica, il confronto ed anche l’aspra contrapposizione di idee e prospettive, debbono trovare il giusto spazio negli ambiti ad essi riservati. L’accesso alla giustizia come grimaldello per scardinare l’azione dell’avversario può rivelarsi un pericolosissimo boomerang e, soprattutto, non conferisce alcun contributo utile alla soluzione dei reali problemi dei nostri cittadini.

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