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Spacciava hashish e marijuana attraverso chat sul telefono: denunciato un ventenne

I carabinieri di Pistoia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del locale Tribunale, nei confronti di un ventenne Pistoiese.

Il provvedimento, che dispone gli arresti domiciliari, è il frutto di una complessa attività di indagine con cui i militari hanno ricostruito e accertato decine e decine di episodi di spaccio che il giovane ha commesso nel 2019.

I militari, infatti, attraverso servizi di pedinamento e intercettazioni, hanno documentato l’intensa attività di cessione di droga, prevalentemente hashish e marijuana, che generalmente avveniva tramite un ben consolidato schema, con contatti rigorosamente su “Whatsapp” e “Telegram” ed un successivo appuntamento presso l’abitazione dell’indagato.

Dall’attività investigativa svolta dai militari dell’Arma si è evidenziato come il giovane svolgesse le sue attività, di cui sono state documentate più di un centinaio di cessioni, anche nei pressi di istituti scolastici e parchi in ragione della vasta clientela di minori che si era procurato e che si rifornivano abitualmente da lui come altri oramai maggiorenni (al momento sono stati individuati circa una trentina di “clienti” che verranno segnalati alla Prefettura di Pistoia quali assuntori di sostanze stupefacenti)

Anche durante l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Procura di Pistoia, con le connesse perquisizioni svolte anche con l’ausilio di unità cinofile dei carabinieri, si raccoglievano ulteriori prove a carico del ragazzo e della sua socia in affari, una 20enne della valdinievole, rinvenendo circa 30 grammi di marijuana e 15 gr di hashish presso l’abitazione della sua amica, che veniva invece denunciata a piede libero. Parimenti i membri della famiglia della ragazza, agricoltori originari della provincia di Firenze ma residenti in Valdinievole, verranno segnalati alla Prefettura per il possesso di stupefacente ad uso personale poiché, durante la perquisizione alla figlia, si appurava come coltivassero per un consumo familiare, diverse piante di cannabis indica.

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